Carissimi Romie

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MAI PIù, SPREGIATIVAMENTE, "ZINGARI"

CARISSIMI "ROMIE"

di Don Mario Riboldi

Un popolo che conserva gelosamente le sue tradizioni e che ne é fiero.

In esso anche religiosi, scrittori, artisti, avvocati, musicisti. Un popolo che non conosciamo e che non sempre amiamo.

 

Prima una parola, con tutto il cuore, ai nostri Romie.

VOI SIETE PARTE DI UN POPOLO.
Pur tra mille differenze di gruppi, di lingue, di usanze; nomadi, seminomadi, sedentari; Rom, Sinti, Kalòs, Manouches, Kaolìe, ... voi formate un solo popolo sparso in tutto il mondo. La bisnipote del gitano Zeffirino scrive con orgoglio: "Noi siamo un popolo intelligente e indomabile, che non teme il futuro, che ha saputo mantenere le proprie tradizioni. Siamo molto religiosi".
I ROMIE CILENTANI SONO COME UNA GRANDE FAMIGLIA.
Nelle palazzine e nei prefabbricati della parrocchia, ad Eboli e nel Cilento (da Agropoli a Vallo, Albanella, Roccadaspide, Altavilla; da Polla a Sala Consilina, Sassano, Padula, ...), i Romie costituiscono come una grande famiglia, imparentata con quelli che sono saliti al Nord a lavorare (a Genova, Biella, Vercelli, Borgomanero, Milano, Brescia, Varese, Bologna, ...) e con coloro che si sono spinti fino in Germania. Esistono rapporti di commercio e di parentela anche con i Rom napoletani (Siano, Telese, ...), della Calabria (Castrovillari, Verbicaro, ...), delle Puglie (Policoro, Melfi, ...), della Basilicata (Lauria, Pignola, Potenza, ...), del Lazio e del Molise (Isernia, ...).
ROMIE A TESTA ALTA
Molti non amano farsi riconoscere pubblicamente come un Rom o una Rumrì. Sappiamo che la nomea "zingaro" é brutta per i gaggé e per parecchi di voi che siete professionalmente qualificati, vivete onestamente e siete impegnati socialmente e religiosamente.
Però dobbiamo metterci insieme con serietà e costanza per recuperare la cultura e l'orgoglio di appartenere a un popolo che ha parecchie persone degne del rispetto di tutti.
Dalla Repubblica Ceka abbiamo ricevuto un poster che ritrae, attorno alla ruota gitana, "grandi personaggi zingari". C'é l'artista, il jazzista, lo scrittore, la poetessa, il liutare, la scrittrice, l'avvocato, il sociologo, il martire. Anche in Italia potremmo stampare una simile rassegna. Tra i Romie ci sono frati, suore, preti, diaconi. Finora ne abbiamo scoperti 24: 5 in Francia, 1 in Brasile, 4 in Italia, 9 in Slovacchia, 2 in Polonia, 2 nella Repubblica Ceka, 1 in Romania.
Forse già l'anno prossimo il Papa proclamerà "beato", davanti al mondo intero, il gitano Zeffirino, "ZINGARO DI DIO", onore e patrono della sua gente.
Il Rom che anima il ballo delle grandi feste incita i partecipanti con sonori: "OPRE' ... OPRE'". Lo ripeto a voi: "Sù! Sù la testa!". Dipende molto (o tutto?), e prima di tutto, da voi Romie!

LA BIBBIA TRA I ROMIE
Ogni popolo é chiamato a conoscere, amare e seguire il Dio di Gesù, come insegna la Bibbia.
Il Rom é povero di Bibbia: questa é la sua vera
povertà! E' la Bibbia che insegna a vivere bene, giusto, nella verità, aiutandosi, con rispetto ... Ma se uno non sa niente o quasi?
In Italia e altrove ci sono alcuni che si son messi sulla strada di Dio. Una strada lunga e in salita.
I giovani romie e le giovani possono buttarsi in questa avventura.
Voi adulti guardate con rispetto questa novità. Il Pelé vi aiuterà, come scrive una zingara di Milano al Papa: "Zeffirino, vero Rom cristiano, é davanti a noi una luce in una strada oscura e senza uscita".

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