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Dal giornale Dialogo - Numero di
Aprile 1996
QUANDO DIO CHIAMA
di Sonia Mirra
Qualche
mese fa, una domenica pomeriggio, nel salone dell’oratorio, Suor Annamaria diede
testimonianza della sua missione in Albania. Fu un momento molto edificante,
come lo è ascoltare il racconto di ogni vita che matura, evolve e si interroga,
in base alle esperienze vissute; un momento in cui la coscienza si scosse per
restare inerme dinanzi al racconto di alcune situazioni inumane, dinanzi alla
tenerezza infinita di quei bambini albanesi che lì frequentano il catechismo e
la S. Messa, ma che vivono in condizioni di povertà assoluta; dinanzi al
racconto della solidarietà e della comunione vera di un popolo, che, nonostante
la durezza e l’aridità della guerra, cerca di andare avanti. Ma fu soprattutto
bello vedere Annamaria, cambiata in meglio, da un’esperienza così forte, ma
evidentemente importante. Si, Annamaria, perché molti la ricorderanno come
Annamaria Moccaldi; era una di noi, una ragazza impegnata in modo attivo, nel
gruppo Apostolato della Preghiera, della comunità parrocchiale. Una ragazza come
tante, che aveva deciso di fare, oltre alle comuni esperienze di vita, anche
esperienza di Dio; questo Dio che ha operato in lei, chiamandola poi alla
consacrazione. Infatti, il 30 dicembre dello scorso anno, alcuni di noi, hanno
anche assistito alla proclamazione dei suoi ultimi voti, quelli perpetui, presso
"Le piccole operaie dei Sacri Cuori" a Roma. Lei stessa, quella domenica, nel
raccontare gli episodi avvenuti in Albania, nel ricordare quelle persone, quei
bambini, le loro condizioni, i loro sentimenti; con tanta serenità e il sorriso
sulle labbra, raccontò anche qualcosa di lei; di tutte le peripezie, le lotte
che aveva dovuto affrontare in casa, per far accettare ai suoi familiari la
decisione presa; ai suoi genitori, che forse per lei avevano sognato un futuro
diverso. È nel pensiero comune, chiedersi perché scegliere una strada
(apparentemente) solitaria, vuota, di sacrifici gettati al vento, qualora questi
esistessero. Ma è lo stesso che chiedersi perché scegliere il matrimonio,
sapendo quali enormi difficoltà potrebbero crearsi nella coppia; quando i figli
attraversano le tappe difficili della vita, quando questi si inoltrano in tunnel
senza via d’uscita; o quando si ha la certezza che figli non ne arriveranno mai.
Il perché di una strada é sempre lo stesso e dimora nel desiderio forte che il
Signore mette dentro di noi: il desiderio di dare testimonianza della propria
vita in Cristo; il modo poi, lo sceglie "Lui". Il nostro compito? Il nostro, e
di chi é vicino a noi, é quello di rispondere e accettare pienamente il disegno
di Dio, anche se con sacrificio, con coraggio. Suor Annamaria ha dato una grande
testimonianza; lei non era l’espressione di un’esistenza vuota, solitaria,
inutile, ma l’espressione della tenacia, della forza, della gioia, del dolore,
della semplicità di un’esistenza pienamente realizzata. Ringraziamo Dio, per il
dono di lei, fatto a noi. Ringraziamo lei, per averci arricchito con la sua
grande lezione di vita.
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