Viaggio alle origini della dedicazione della nostra parrocchia Sacro Cuore e San Berniero. Perché questo titolo?
di don Italo D'Elia
Don Italo D'Elia, conosciutissimo ad Eboli ed ancora ricordato con tanto affetto, ci guida alla scoperta delle origini della consacrazione (della città prima e della parrocchia poi) al Sacro Cuore di Gesù e a S. Berniero. Riprendere la celebrazione della Consacrazione? La devozione del popolo di Eboli al Cuore di Gesù risale alla fine del secolo scorso, quando il Primicerio di S. Maria della Pietà, Don Michele Paesano, ne promosse il culto, fondò l’Apostolato della Preghiera, situò il gruppo del S. Cuore con S. Margherita Alacoque nella Cappella attuale, promosse la pratica dei Primi Venerdì del mese e iniziò la consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù. Fu lo stesso Primicerio Paesano a volere la consacrazione della città di Eboli al Sacro Cuore, dopo una grande missione popolare tenuta, nel 1928, dalla Compagnia di S. Paolo. D’accordo le Autorità civili e religiose deliberarono tale atto solenne, e una delibera municipale ne sancì ufficialmente la pubblica celebrazione. Nella stessa delibera fu stabilito che, a ricordo dell’evento, fosse esposta nell’aula consiliare l’Immagine del S. Cuore illuminata da una lampada votiva perenne. Il 4 marzo 1928 il primo cittadino, presente tutto il popolo di Eboli, nella Collegiata, lesse l’atto di consacrazione. Ogni anno, il 4 marzo, veniva ricordata la celebrazione nella Collegiata, e in quella circostanza il Sindaco, assistito dal Primicerio, rinnovava la consacrazione. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero la Cappella col gruppo del S. Cuore. Tutto sprofondò nel sottosuolo e sembrava che tutto fosse finito. Ma negli anni ’50 un nuovo gruppo, simile al primo, adornò la stessa Cappella ricostruita, fu ripresa la tradizione dell’anniversario della consacrazione della città, nella nuova sede municipale fu ricollocata l’Immagine del S. Cuore. Si pensò anche di collocare una statua marmorea del Cuore di Gesù nella zona del Ceffato, sulla strada statale, all’incrocio della stessa con via Spirito Santo, per ricordare a tutti che Eboli era la città del Sacro Cuore e che era stata a Lui consacrata nel 1928. Nel frattempo Eboli cresceva e dopo la costruzione dei rioni Paterno e Molinello, veniva aggiornato il piano regolatore per l’espansione edilizia verso la zona Ceffato.
Fu stabilito che la futura parrocchia della zona dovesse chiamarsi del Sacro Cuore, in modo che l’evento dellaconsacrazione della città fosse più stabilmente e palesemente ricordato. Si é voluto aggiungere il nome di S. Berniero per ricordare che, prima di S. Vito Martire, Patrono di Eboli era questo santo pellegrino spagnolo che, fermatosi ad Eboli, intorno all’anno mille, morì in una grotta presso la Basilica benedettina di S. Pietro alli Marmi. Il suo corpo si venera nella cripta della stessa basilica. A S. Berniero il popolo ebolitano già eresse una chiesa nella Piana del Sele, in contrada Arenosola, presso la spiaggia di Campolongo. Il comune di Eboli poi volle che fosse eretta e conservata nella Collegiata una grande statua argentea di S. Berniero benedicente la città, incisa nell’argento e situata ai suoi piedi. Aperta al culto la nuova chiesa, sotto la guida del parroco, é auspicabile che sia ripresa la celebrazione dell’anniversario della consacrazione della città al cuore di Gesù, presenti autorità civili e religiose. Venga ricollocato il Quadro del Sacro Cuore nell’attuale Sala del Consiglio Comunale di Eboli e sia riaperta al culto la chiesa di S. Berniero a Campolongo, anche per il servizio religioso delle famiglie che vi abitano, come già avvenne dopo gli eventi bellici. Infine una lapide sulla facciata della chiesa del Sacro Cuore e S. Berniero potrà ricordare alle giovani generazioni gli eventi della storia civile e religiosa di un popolo, che, dopo due guerre mondiali e dopo un disastroso terremoto, ha saputo riprendere il suo cammino.
di don Italo D'Elia
Don Italo D'Elia, conosciutissimo ad Eboli ed ancora ricordato con tanto affetto, ci guida alla scoperta delle origini della consacrazione (della città prima e della parrocchia poi) al Sacro Cuore di Gesù e a S. Berniero. Riprendere la celebrazione della Consacrazione? La devozione del popolo di Eboli al Cuore di Gesù risale alla fine del secolo scorso, quando il Primicerio di S. Maria della Pietà, Don Michele Paesano, ne promosse il culto, fondò l’Apostolato della Preghiera, situò il gruppo del S. Cuore con S. Margherita Alacoque nella Cappella attuale, promosse la pratica dei Primi Venerdì del mese e iniziò la consacrazione delle famiglie al Cuore di Gesù. Fu lo stesso Primicerio Paesano a volere la consacrazione della città di Eboli al Sacro Cuore, dopo una grande missione popolare tenuta, nel 1928, dalla Compagnia di S. Paolo. D’accordo le Autorità civili e religiose deliberarono tale atto solenne, e una delibera municipale ne sancì ufficialmente la pubblica celebrazione. Nella stessa delibera fu stabilito che, a ricordo dell’evento, fosse esposta nell’aula consiliare l’Immagine del S. Cuore illuminata da una lampada votiva perenne. Il 4 marzo 1928 il primo cittadino, presente tutto il popolo di Eboli, nella Collegiata, lesse l’atto di consacrazione. Ogni anno, il 4 marzo, veniva ricordata la celebrazione nella Collegiata, e in quella circostanza il Sindaco, assistito dal Primicerio, rinnovava la consacrazione. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero la Cappella col gruppo del S. Cuore. Tutto sprofondò nel sottosuolo e sembrava che tutto fosse finito. Ma negli anni ’50 un nuovo gruppo, simile al primo, adornò la stessa Cappella ricostruita, fu ripresa la tradizione dell’anniversario della consacrazione della città, nella nuova sede municipale fu ricollocata l’Immagine del S. Cuore. Si pensò anche di collocare una statua marmorea del Cuore di Gesù nella zona del Ceffato, sulla strada statale, all’incrocio della stessa con via Spirito Santo, per ricordare a tutti che Eboli era la città del Sacro Cuore e che era stata a Lui consacrata nel 1928. Nel frattempo Eboli cresceva e dopo la costruzione dei rioni Paterno e Molinello, veniva aggiornato il piano regolatore per l’espansione edilizia verso la zona Ceffato.
Fu stabilito che la futura parrocchia della zona dovesse chiamarsi del Sacro Cuore, in modo che l’evento dellaconsacrazione della città fosse più stabilmente e palesemente ricordato. Si é voluto aggiungere il nome di S. Berniero per ricordare che, prima di S. Vito Martire, Patrono di Eboli era questo santo pellegrino spagnolo che, fermatosi ad Eboli, intorno all’anno mille, morì in una grotta presso la Basilica benedettina di S. Pietro alli Marmi. Il suo corpo si venera nella cripta della stessa basilica. A S. Berniero il popolo ebolitano già eresse una chiesa nella Piana del Sele, in contrada Arenosola, presso la spiaggia di Campolongo. Il comune di Eboli poi volle che fosse eretta e conservata nella Collegiata una grande statua argentea di S. Berniero benedicente la città, incisa nell’argento e situata ai suoi piedi. Aperta al culto la nuova chiesa, sotto la guida del parroco, é auspicabile che sia ripresa la celebrazione dell’anniversario della consacrazione della città al cuore di Gesù, presenti autorità civili e religiose. Venga ricollocato il Quadro del Sacro Cuore nell’attuale Sala del Consiglio Comunale di Eboli e sia riaperta al culto la chiesa di S. Berniero a Campolongo, anche per il servizio religioso delle famiglie che vi abitano, come già avvenne dopo gli eventi bellici. Infine una lapide sulla facciata della chiesa del Sacro Cuore e S. Berniero potrà ricordare alle giovani generazioni gli eventi della storia civile e religiosa di un popolo, che, dopo due guerre mondiali e dopo un disastroso terremoto, ha saputo riprendere il suo cammino.