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                                                                                  VANGELO 24 APRILE 2022 - SECONDA DOMENICA DI PASQUA

Da oggi, cari ragazzi, cambiano i colori dei paramenti: la casula del sacerdote, non è più viola ma bianca: perché? Come mai?
Ma certo! Siamo nel tempo di Pasqua! Ma cos’è? 
Con la domenica di Resurrezione è Pasqua. Essa non termina, anzi fino alla Pentecoste del Signore, sarà sempre Pasqua: lo sarà fino a quando Gesù non salirà al cielo per sempre, pur rimanendo tra noi.
I brani del Vangelo, che leggeremo in questo periodo, saranno per noi una testimonianza certa di Gesù Risorto. Possiamo chiederci: come mai la chiesa ha bisogno di ben sei settimane per riflettere, contemplare la Risurrezione? Come mai Gesù è apparso così tante volte ai suoi apostoli?
Perché è l’evento più importante, più sorprendente di tutta la storia; ma anche per rassicurare i suoi amici che non saranno mai soli. I vangeli di queste domeniche avranno il compito di aiutarci in questo cammino. 
Seconda domenica di Pasqua: Gesù a porte chiuse entra nel Cenacolo e va dai discepoli.
 
Quindi, i protagonisti sono:
 
DISCEPOLI: che non sanno che cosa fare e che cosa pensare… devono riprendersi dal trauma degli avvenimenti recenti.
Gesù è risorto. La tomba è stata trovata vuota, per cui vivono momenti di entusiasmo, ma anche di dubbio e soprattutto di paura.
Per questo sono nella stanza dell’ultima Cena con le porte ben chiuse! Cosa ne sarebbe stato di loro, infatti, se quelli che avevano ucciso il Maestro li avessero presi? Tutti avevano visto che erano suoi amici! È tutto così strano! Il Signore è risorto… ma chi è veramente?
I discepoli di Emmaus l’hanno visto dopo che era morto e risorto; le donne hanno parlato con gli angeli… Chi ci capisce più niente! Che sia da crederci?
E, mentre stanno parlando, Gesù viene in mezzo a loro. C’è una porta che divide Gesù dagli apostoli; Egli delicatamente la attraversa e li smuove dagli atteggiamenti sbagliati. Uno fra tutti è quello della ...
 
CHIUSURA: Quante volte anche noi chiudiamo ben bene le porte del nostro cuore? Tante! Quando non siamo accoglienti, pazienti, disponibili, quando vogliamo essere sempre i primi, quando giudichiamo gli altri... in questi momenti il nostro cuore ha paura, è sbarrato, è chiuso come una cassaforte.
Ma sapete cosa fa Gesù? Continua a bussare e non si stanca mai perché Lui, il suo amore, lo vuole regalare a tutti. 
 
 
GESU’: Gesù conosce molto bene i suoi discepoli, e sa che stanno vivendo un periodo difficile. La sera, soprattutto, è il momento più delicato della giornata; si è stanchi e non ci si aspetta più nulla. Per gli amici di Gesù quella sera non è così; Gesù li va a trovare, mostra loro le mani e il fianco: ecco la chiave! Io sono VIVO! Davanti alle tre situazioni di stanchezza, chiusura e paura Gesù risponde con tre gesti di……
 
APERTURA: Egli decide di coinvolgere i suoi, quindi 
VENNE: Gesù si mette in cammino per incontrarli, esce dalla comodità per essere il vicino, l'amico, il prossimo. Accetta la scomodità della strada e….
STETTE: in mezzo alla chiusura, al problema, alla resistenza. Gesù non si nasconde, ma accetta di stare in mezzo, si espone; a costo di sbattere contro le porte chiuse e blindate.
DISSE: la risposta alla paura non è la fuga ma la PACE. Scappando porti la paura in un altro luogo; accogliendo la pace attraverso la presenza di Dio togli ogni potere alla paura.


TOMMASO: Tommaso, uno dei dodici, non era nella stanza quando Gesù apparve loro. Non sappiamo, dove fosse; forse a pescare o a farsi una passeggiata, o magari aveva deciso di restarsene a casa. Informato dagli altri discepoli, del loro incontro con Gesù, diffidò delle loro parole e non credette. Ecco, ragazzi, cosa perdiamo quando non veniamo a messa la domenica; esattamente quello che ha perso Tommaso: la possibilità di stare con Lui. 
Prendiamoci l’impegno, per non rischiare di perdere l’incontro personale che Gesù ha preparato per noi, di metterlo al primo posto nella classifica delle cose da fare la Domenica.
Gesù che conosce bene ognuno di loro, cosa fa? Accontenta Tommaso, anzi lo sfida.
Una settimana dopo, i discepoli si trovavano di nuovo tutti insiemi nella stessa stanza; e questa volta Tommaso era con loro. Accadde la stessa cosa. Gesù venne e stette in mezzo a loro. Si voltò verso Tommaso e disse: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!”
Tommaso non ebbe bisogno di toccare le ferite. S’inginocchiò davanti a Gesù è disse “Mio Signore e mio Dio!”. Potremmo dire che Tommaso vuole toccare perché vuole...
 
CREDERE: Proprio come Tommaso, anche noi, ci chiediamo come fare per credere senza vedere.
Tommaso, chiamato “Didimo”. Sapete cosa vuol dire “Didimo”? Vuol dire “gemello”. Gemello di chi? Beh, gemello nostro! Sì, perché Tommaso ci assomiglia parecchio. Forse è il discepolo che ci assomiglia di più, quello che se non ha le prove, non crede; quello che vuole toccare con le sue mani quello che gli altri gli raccontano… Dite che non vi assomiglia? Sì, forse in parte avete ragione, sapete? È vero, oggi noi crediamo a tutto quello che ci viene detto: basta leggere una notizia su internet e per noi è la verità. Eppure, nelle cose importanti, facciamo tanta fatica a fidarci. Facciamo fatica ad accettare i consigli degli altri, specialmente se non corrispondono al nostro pensiero. Facciamo fatica a fidarci di quello che ci dice Gesù nel vangelo, specialmente se richiede un po’ d’impegno. Ma Gesù è tornato anche da Tommaso. Non gli ha detto: “Non credi? Arrangiati!”. È tornato per farsi incontrare anche da lui e per insegnargli il valore della 

                                         
FIDUCIA: Fidarsi di Gesù significa camminare con Lui anche bendati; perché Egli non ci abbandona mai. Inoltre, fidiamoci anche del nostro cuore che sa riconoscere da dove viene l’amore e batte forte forte quando siamo vicini a chi ci vuol bene.
 
                                                                                                         IN SINTESI:
                                                                              NO alla CHIUSURA, alla PAURA e alla TRISTEZZA
                                                                              SI all’APERTURA, alla GIOIA, e alla PACE.

                                                                      Quindi Gesù rimprovera i discepoli, sfida Tommaso e ci chiede
                                                                                                           FIDUCIA.