VANGELO 20 MARZO 2022
                                                                                    TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
                                                                                                     Audio Omelia

Ci siamo addentrati nel deserto per vincere con Gesù le nostre TENTAZIONI; siamo saliti sul monte per riscoprire la PREGHIERA, per ritrovare il Padre e ascoltare la sua voce. 
Ora è il momento del terzo impegno, quale sarà? 
Siamo alla terza domenica di quaresima, il vangelo di oggi è un po' complesso e ci chiede un impegno in più per capire ciò che ci viene detto. 
Ma so che voi mi seguirete con attenzione! 
Il vangelo contiene due messaggi: il primo sulla conversione, il secondo sulla pazienza. 
Sembrano due discorsi diversi ma in realtà Gesù parte dalla prima parola per svelarci il senso della seconda. Egli non vede le cose come le vediamo noi, ha degli occhiali particolari, quelli dell’amore: guarda tutti gli uomini e le donne con tenerezza, non usa il righello di scuola ma il metro dell’amore. Dio è la persona che ci ama di più, non vede tanto i nostri difetti e i nostri sbagli, per Lui siamo prima di tutto e soprattutto FIGLI tanto amati!
Come sempre il nostro protagonista è:
 
Gesù: Il Vangelo inizia con una notizia drammatica comunicata a Gesù sulla sorte dei Galilei vittime della furia di Pilato. Essa suona come una sorta di avvertimento nei suoi confronti: i Giudei vogliono far capire che lì, lui, Galileo, non è gradito. E non solo perché è Galileo, ma soprattutto per il suo messaggio, per ciò che dice. Eh sì ragazzi, non tutti accettano ciò che Gesù dice.
Gesù come sempre sorprende e la sua risposta riporta un ulteriore avvenimento accaduto: possibile che ad un fatto di cronaca risponde con un altro fatto di cronaca? Sì, perché la sua risposta è un invito a prendere una decisione da che parte stare. Gesù vuole distruggere l’idea del Dio che castiga, tanto cara agli uomini religiosi di ogni tempo. 
Essi erano soliti associare una disgrazia, una malattia all’aver commesso un peccato… peccato uguale castigo di Dio.
Gesù dice che non è così: il Padre non punisce il peccato, anzi lo perdona!
Ciò che davvero ci allontana da Dio, dalla comunione con Dio Padre è vivere in modo diverso dal progetto di amore che il Padre ci offre attraverso Gesù.
Gesù fa saltare questo schema, e rispondendo alle provocazioni, invita tutti alla… 
 
CONVERSIONE: l’unico modo per vivere davvero felici è la trasformazione-conversione del cuore, rinunciando a pensarci migliori degli altri (giudicandoli!) e a perdonarci (e a non perdonare), prendendo il posto di Dio. 
Quando un nostro genitore, un maestro ci rimprovera, subito siamo tentati nel dire che non capisce nulla, che è cattivo; ma ci siamo mai soffermati a riflettere che cosa quelle parole vogliono dirci?
Alcune volte devono usare “maniere forti” perché non ascoltiamo. 
Un po’ come ha fatto Gesù nei confronti delle persone che erano intorno a Lui. Molto spesso sono le nostre azioni frettolose e addirittura i nostri comportamenti pigri che non ci aiutano a sfruttare bene il nostro tempo e a portare “buoni frutti”. Gesù ci scuote nel profondo per imparare a chiederci: diamo senso alle nostre giornate? 
Se non diamo “senso” a questa storia, alla nostra vita se non siamo sale e/o lievito “periremo tutti allo stesso modo”, cioè senza aver contribuito a rendere migliore questo piccolo mondo… Quale piccolo segno possiamo mettere nel mondo che viviamo? Cosa possiamo fare per non subire la storia ma viverla con impegno? Chiediamoci che cosa dobbiamo fare?
 
Gesù per spiegare bene cosa significhi conversione racconta la parabola dell’albero che non produce frutto. Un vignaiolo chiede al padrone di lasciare ancora l’albero per un altro anno e vedere se porterà ancora frutto.
Ma chi è questo vignaiolo che si prende cura dell’albero? Avete già capito, è Gesù! Vediamo cosa fa, per prima cosa CURA, dopo porta PAZIENZA.
 
CURARE: Com’è bello sapere che c’è qualcuno che ci vuole bene; nonostante le nostre monellerie. I nostri genitori ci amano, così Gesù: l’albero (cioè noi) non porta frutto? Ok, lui si mette al lavoro e zappa e concima, sa che quell’albero porterà frutto; perché li ha già provati. 
Sapete qual è il concime di Gesù? L’amore! Egli ha a cuore la nostra felicità. Sapete perché Gesù fa questo? Perché è sicuro che, l’albero al controllo del padrone, non verrà tagliato; perché con l’amore, la cura e il giusto concime avrà portato degli ottimi frutti. Anche noi, così, curati dall’amore di Gesù e nutriti con la sua parola, sentendoci sempre compresi e mai giudicati, senza fretta e, con il tempo che serve ad ognuno, saremo capaci di portare anche noi i nostri frutti; sia nelle nostre azioni sia nelle parole che pronunciamo nella nostra vita. Ragazzi, tutti siamo chiamati a portare frutti buoni, a sbocciare; ma potremo farlo solo se ci lasceremo interpellare ed aiutare da chi è più grande di noi. Ricordate: i nostri genitori, maestri sono lì per rimproverarci (taglia con la tv, con la play, con i capricci) è vero! ma pronti a concimarci con l’amore. 
 
L’altro atteggiamento è la…
 
PAZIENZA: Dio ama ciascuno con infinita pazienza e, attraverso questo racconto, ci aiuta a scoprire e a capire che anche noi potremo essere un bell'albero, e portare tanti frutti, se ci lasceremo amare e guidare da Gesù. I nostri frutti sono le azioni compiute per amore di Dio e del nostro prossimo. 
Anche oggi, Gesù ci lascia con un’immagine bellissima, protegge con tutte le sue forze la PIANTINA. Questa settimana: impegniamoci ad essere pazienti con gli altri come Dio è paziente con noi! Proteggiamo i nostri amici, usiamo la PAZIENZA.
Questa è la vera Quaresima. Lavorare su noi stessi per cercare di dare frutti buoni nella vigna del Signore.
Coraggio, cominciamo da oggi. 
 
 
CONCLUDENDO
Gesù oggi ci chiede due cose
SI alla CONVERSIONE
SI alla PAZIENZA.
Impegniamoci a TAGLIARE, eliminare
le azioni non buone che non ci permettono di crescere sani
di mettere radici forti,
ed avere più PAZIENZA con tutti.