VANGELO DOMENICA 17 OTTOBRE 2021
INTRODUZIONE
Il servizio è il verbo di chi ama:
è il verbo di una mamma che dona a suo figlio il grembo per nove mesi e quando nasce lo serve fino alla sua indipendenza;
è il verbo di un papà che si sacrifica per non far mancare nulla alla propria famiglia.
Ma servire è soprattutto il verbo preferito di Dio, che ci dona Suo Figlio per insegnarci a donarci gli uni agli altri.
Inoltre, servire è il verbo che Gesù utilizza come unico sinonimo di amore: Egli infatti non è venuto per essere amato, ma per amare.
Nel Vangelo di oggi vediamo che la domanda di Giovanni e Giacomo è una di quelle domande così tanto presenti nella nostra vita da farci perdere la pace.
A scuola bisogna essere dei numeri uno;
nello sport o al lavoro occorre primeggiare per non essere sostituiti;
in rete conta chi è più cliccato;
in famiglia «Chi è il preferito di mamma?»
E così facendo ci ritroviamo a vivere una vita continuamente sotto stress, alla costante ricerca di essere primi.
In questo Vangelo dietro ai personaggi ci sono nascosti tre verbi, scopriamo insieme quali sono.
Giovanni e Giacomo: Come vi sembrano questi due discepoli?
Non sappiamo molto di loro però dalla richiesta che hanno fatto a Gesù non appaiono ingenui o scaltri bensì come uomini che hanno capito che c’è un dopo oltre la morte che è la vita eterna.
Avete capito qual è stata la loro richiesta?
Sedere: Sedere al fianco di Gesù: una richiesta molto esplicita e semplicistica.
Essi non vogliono soldi, potere, vogliono sedersi al suo fianco.
Vogliono essere posti anch’essi al centro dell’attenzione.
Ma siamo proprio sicuri che sanno cosa stanno chiedendo?
È importante ragazzi che quando si fanno delle richieste si abbia la consapevolezza che ogni cosa che chiediamo a chi è intorno a noi implica una responsabilità da prendere.
Gesù: Gesù accoglie la richiesta dei due discepoli ma li invita a considerare le conseguenze;
chi vuole stare al centro dell’attenzione e quindi regnare deve imparare a fare una cosa molto importante… (gira la sagoma e la scoprirai)
Servire: Proprio così!
Prima di tutto bisogna farsi servo dell’altro.
È prioritario mettere al di sopra delle proprie necessità quelle degli altri.
Quante volte abbiamo preteso dai nostri genitori e dai nostri amici che ci capissero, che ci accontentassero senza avere idea di cosa loro e forse anche noi avessimo realmente bisogno.
Discepoli: I discepoli si indignarono alla richiesta di Giovanni e Giacomo perché, in fin dei conti, tutti sono stati chiamati da Gesù a seguirlo per essere annunciatori del suo vangelo.
Egli sapeva benissimo il loro carattere irruento e istintivo,
sapeva benissimo che avrebbero avuto bisogno di tempo per arrivare a capire in cosa consisteva realmente essere chiamati suoi discepoli.
Gesù nel battesimo chiama anche ognuno di noi a seguirlo per fare la sua volontà; ma è importante capire bene cosa significhi… (gira la sagoma e lo scoprirai)
Credere: I discepoli pensavano, come tutti, che la gloria di Dio si manifestasse nel riconoscimento e nel successo umano;
mentre Gesù ci insegna che credere in lui significa essere responsabili ovvero amare Dio servendolo nell’altro e solo così potremo entrare nella vita eterna.
I verbi nascosti in questo vangelo sono SEDERE, SERVIRE E CREDERE e ci fanno comprendere quale deve essere il vero atteggiamento di ogni amico di Gesù:
non dobbiamo temere di chiedere a Gesù cosa vogliamo per raggiungere la vita eterna;
ma dobbiamo essere pronti a farci servo dell’altro.
Credere in Gesù non comporta raggiungere successi umani ma significa farsi prossimo del nostro vicino; solo così potremmo essere degni della vita eterna.