Per la preghiera personale e familiare: Lectio divina sulla Liturgia della Parola del giorno - mercoledì 17 febbraio 2021

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  • mercoledì | 17 febbraio 2021

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Lectio mercoledì 17 febbraio 2021

 
 
Mercoledì delle Ceneri (Anno B)

 
2 Lettera ai Corinzi 5, 20 - 6, 2
Matteo 6, 1 - 6. 16 - 18  
 
 
1) Preghiera 
O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno nel giorno delle Ceneri un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. 
 
Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.
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2) Lettura: 2 Lettera ai Corinzi 5, 20 - 6, 2
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
 
3) Commento su  2 Lettera ai Corinzi  5, 20 - 6, 2  
 «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!" (2 Cor. 6,2) - Come vivere questa Parola?
Oggi, Mercoledì delle Ceneri, la liturgia della parola ci aiuta a sintonizzarci con un tempo che da kronos si trasforma in kairos. Kairos, al contrario di kronos, che è l'inesorabile e vorace scorrere dei giorni che sembra solo deprivare, impoverire e soggiogare le persone, è opportunità positiva, possibilità, occasione. Qualcosa da prendere al volo, che sta sopra lo scorrere del futuro in presente e passato e che restituisce spessore, consistenza a tutto quello che kronos ha svuotato. Una specie di iato, tra il fluire delle ore, una sospensione vitale che rigenera, porta vita e permette alla Salvezza di riorientare la nostra esistenza. In questo iato prendono forma in noi i doni di grazia, il perdono ricostruisce la possibilità di vivere e ricominciare.
Signore, che nessuno di noi si perda nella banalità del tempo cronologico. Che per ciascuno ci sia un kairos di salvezza nel quale ricomporsi, riflettersi in te e scegliere te, unico Salvatore del mondo.
Ecco la voce di papa Francesco (Discorso di Quaresima 2016) - "L'ascolto della parola e le opere di misericordia ci prepareranno nel modo migliore a festeggiare la definitiva vittoria sul peccato e sulla morte dello Sposo ormai risorto, che desidera purificare la sua promessa Sposa, nell'attesa della sua venuta. Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione!"
 
 La seconda lettura è complessa e prendiamo solo quel passaggio sul punto finale della salvezza, sul diventare "per mezzo di lui giustizia di Dio", cioè in noi si manifesti l'opera di Dio che è quella di giustificarci, renderci giusti. Quindi i nostri sforzi, per quanto nobili, non ci otterranno mai di essere giusti, servono solamente a disporre la libertà ad accogliere la Grazia di Dio. La fede è incontro con Dio, è un abbraccio (come nella parabola del figlio prodigo) non è la scalata dell'Everest, per pochi avventurosi. È una grazia, è un dono che dobbiamo accogliere completamente, con cuore sincero. In ebraico cuore puro si scrive "un cuore solo" al contrario non puro è un cuore doppio: la sincerità è solamente metterci in gioco, così come siamo con limiti e difetti, ma anche con speranze e generosità.
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4) Lettura: dal Vangelo secondo Matteo 6, 1 - 6. 16 - 18  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
 
5) Riflessione sul Vangelo secondo Matteo  6, 1 - 6. 16 - 18  
 Dio al centro della mia vita.
Incomincia oggi il cammino di Quaresima. Un tempo favorevole, propizio che dura quaranta giorni. La sua mèta è la Pasqua: un memoriale che rinnova la grazia della passione e della morte del Signore. È un tempo di penitenza, che vuole dire conversione e combattimento contro lo spirito del male. È anche un tempo che invita a ritornare al Signore con tutto il cuore, con digiuni e preghiere. Ecco, il tempo della salvezza, ovvero della riconciliazione con Dio, è giunto. Il Vangelo odierno ci indica quale deve essere il nostro atteggiamento e insiste sulla rettitudine interiore, dandoci anche il mezzo per crescere in questa purificazione di intenzioni: l'intimità con il Padre. Il Vangelo è davvero bellissimo e dovremmo leggerlo spesso perché ci dice anche qual'era l'orientamento stesso del Signore Gesù, che "non faceva niente per essere ammirato dagli uomini ma viveva nell'intimità del Padre suo. L'evangelista Matteo ci presenta tre esempi: dell'elemosina, della preghiera, del digiuno e mette in evidenzia in tutti e tre una tentazione comune, direi normale. Quando facciamo qualcosa di bene, subito nasce in noi il desiderio di essere stimati per questa buona azione, di essere ammirati: di avere cioè la ricompensa, una ricompensa falsa però perché è la gloria umana, la nostra soddisfazione, il nostro piacere. E questo ci rinchiude in noi stessi, mentre contemporaneamente ci porta fuori di noi, perché viviamo proiettati verso quello che gli altri pensano di noi, lodano, ammirano in noi. Il Signore ci chiede di fare il bene perché è Bene e perché Dio è Dio e ci dà anche il modo per vivere così: vivere in rapporto col Padre. Per fare il bene noi abbiamo bisogno di vivere nell'amore di qualcuno. Se viviamo nell'amore del Padre, nel segreto, con il Padre, il bene lo faremo in modo perfetto. Il nostro atteggiamento in questa Quaresima sia dunque di vivere nel segreto, dove solo il Padre ci vede, ci ama, ci aspetta. Certo, le cose esteriori sono importanti ma dobbiamo sempre sceglierle e vivere alla presenza di Dio. Se possiamo fare poco, facciamo nella preghiera, nella mortificazione, nella carità fraterna quel poco che possiamo fare, umilmente, sinceramente davanti a Dio; così saremo degni della ricompensa che il Signore Gesù ci ha promesso da parte del Padre suo e Padre nostro.
 
 Il vangelo di oggi tratta tre temi: l’elemosina (6,1-4), la preghiera (6,5-6) e il digiuno (6,16-18). Sono tre opere di pietà dei giudei.
 
 Matteo 6,1: Non praticare il bene per essere visto dagli altri. Gesù critica coloro che fanno le buone opere per essere visti dagli uomini (Mt 6,1). Gesù chiede di costruire la sicurezza interiore non in ciò che noi facciamo per Dio, ma in ciò che Dio fa per noi. Dai consigli che lui dà emerge un nuovo tipo di rapporto con Dio: “Tuo Padre, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,4). "Vostro Padre sa di cosa avete bisogno, prima che voi glielo chiediate” (Mt 6,8). "Se perdonate agli uomini le loro colpe, anche il Padre vostro vi perdonerà" (Mt 6,14). È un cammino nuovo che si apre ora per accedere al cuore di Dio Padre. Gesù non permette che la pratica della giustizia e della pietà sia usata quale mezzo di autopromozione dinanzi a Dio e dinanzi alla comunità (Mt 6,2.5.16).
 
 Matteo 6,2-4: Come praticare l’elemosina. Dare l’elemosina è un modo di condividere, assai raccomandato dai primi cristiani (At 2,44-45; 4,32-35). La persona che pratica l’elemosina e la condivisione per promuovere se stessa dinanzi agli altri merita di essere esclusa dalla comunità, come avvenne con Anania e Safira (At 5,1-11). Oggi, sia nella società come pure nella Chiesa, ci sono persone che fanno una grande pubblicità del bene che fanno agli altri. Gesù chiede il contrario: fare il bene in modo tale che la mano sinistra non sappia ciò che fa la destra. È il distacco totale e il dono totale nella gratuità dell’amore che crede in Dio Padre e imita tutto ciò che fa.
 
 Matteo 6,5-6: Come praticare la preghiera. La preghiera pone la persona in rapporto diretto con Dio. Alcuni farisei trasformavano la preghiera in un’occasione per mostrarsi ed esibirsi dinanzi agli altri. In quel tempo, quando suonava la trombetta nei tre momenti di preghiera, mattina, mezzogiorno e sera, loro dovevano fermarsi nel luogo dove stavano per pregare. C’era gente che cercava di stare negli angoli in luoghi pubblici, in modo che tutti vedessero che stava pregando. Orbene, un atteggiamento di questo tipo perverte il nostro rapporto con Dio. È falso e non ha senso. Per questo, Gesù dice che è meglio chiudersi nella stanza e pregare in segreto, mantenendo l’autenticità del rapporto. Dio ti vede anche nel segreto, e Lui ti ascolta sempre. Si tratta di una preghiera personale, non di una preghiera comunitaria.
 
 Matteo 6,16-18: Come praticare il digiuno. In quel tempo la pratica del digiuno era accompagnata da alcuni gesti esterni ben visibili: non lavare il volto, non allisciarsi i capelli, usare vestiti sobri. Erano segnali visibili del digiuno. Gesù critica questa forma di digiuno e ordina di fare il contrario, così gli altri non possono rendersi conto che sta digiunando: fatti il bagno, usa il profumo, arricciati bene i capelli. Così, solo il Padre che vede nel segreto sa che tu stai digiunando e lui saprà ricompensarti.
 
 Dal punto di vista didattico, Gesù dal punto di vista didattico, prima dice come non deve essere, e poi subito insegna come deve essere.
a) Mt 6,2: Come non fare l'elemosina.
Il modo sbagliato, sia allora che oggi, di fare l'elemosina è quello di usare un modo vistoso, per essere riconosciuti ed acclamati dagli altri. Spesso sui banchi delle chiese si vedono scritte queste parole: “Dono della famiglia tale”. In televisione, ai politici piace mostrarsi come grandi benefattori dell'umanità nelle inaugurazioni di opere pubbliche al servizio della comunità. Gesù dice: Coloro che agiscono così hanno già ricevuto la loro ricompensa.
b) Mt 6,3-4: Come fare l'elemosina.
Il modo corretto di fare elemosina è questo: “Che la mano sinistra non sappia ciò che sta facendo la destra!” Ossia devo fare l'elemosina in modo tale che nemmeno io devo avere la sensazione di star facendo una cosa buona, che merita una ricompensa da parte di Dio ed elogio da parte degli altri. L'elemosina è un obbligo. È una forma di condividere qualcosa che possiedo, con coloro che non hanno nulla. In una famiglia, ciò che è di uno è di tutti. Gesù elogia l'esempio della vedova che dava persino ciò che gli era necessario (Mc 12,44).
c) Mt 6,5: Come non pregare.
Parlando del modo sbagliato di pregare, Gesù menziona alcuni usi e costumi strani di quell'epoca. Quando veniva suonata la trombetta per la preghiera del mattino, di mezzogiorno e del pomeriggio, c'era gente che cercava di trovarsi in mezzo alla strada per pregare solennemente con le braccia aperte facendosi così vedere da tutti ed essere considerata, così, gente pia. Altri nella sinagoga, assumevano atteggiamenti stravaganti, per attirare l'attenzione delle comunità.
 
d) Mt 6,6: Come pregare.
Per non lasciare dubbi, Gesù esagera su come pregare. Dice che bisogna pregare, in segreto, solo davanti a Dio Padre. Nessuno ti vedrà. Anzi, forse, per gli altri, tu sarai una persona che non prega. Non importa! Anche di Gesù lo dissero: “Non è da Dio!” E questo perché Gesù pregava molto di notte e non gli importava dell'opinione degli altri. Ciò che importa è avere la coscienza in pace ed avere la certezza che Dio è il Padre che mi accoglie, e non a partire da ciò che io faccio per Dio o a partire dalla soddisfazione che cerco nell’essere apprezzato come una persona pia e che prega.
e) Mt 6,16: Come non fare digiuno.
Gesù critica le pratiche sbagliate del digiuno. C'era gente che si rattristava nel volto, non si lavava, usava vestiti stracciati, non si pettinava, in modo che tutti potessero vedere che stava digiunando, ed in modo perfetto.
f) Mt 6,17-18: Come fare il digiuno.
Gesù raccomanda il contrario: Quando tu digiuni, spargi profumo sulla tua testa, lavati il viso, in modo che nessuno capisca che tu stai facendo digiuno, ma solo tuo Padre che è nei cieli.
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6) Per un confronto personale
a) Qual è il punto del testo che più ti ha colpito o che ti è più piaciuto?
b) Come capire l'avvertenza iniziale fatta da Gesù?
c) Cosa critica e cosa insegna Gesù sull'elemosina? Fai un riassunto per te.
d) Cosa critica e cosa insegna Gesù sulla preghiera? Fai un riassunto per te.
e) Cosa critica e cosa insegna Gesù sul digiuno? Fai un riassunto per te.
 
 
7) Preghiera finale: Salmo 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
 
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. 
 
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
 
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
 
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.