Giovedì 7 gennaio 2021: Per la preghiera personale e familiare - Lectio divina sulla Liturgia della Parola del giorno

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  • giovedì | 7 gennaio 2021

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Lectio giovedì 7 gennaio 2021

Giovedì della Feria dopo Natale (Anno B)
 
1 Lettera di Giovanni 3, 22 - 4, 6
Matteo 4, 12 - 17. 23 - 25
 
 
1) Orazione iniziale
Lo splendore della tua gloria illumini, Signore, i nostri cuori, perché attraverso le tenebre di questo mondo possiamo giungere alla luce della tua dimora.
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2) Lettura: 1 Lettera di Giovanni 3, 22 - 4, 6
Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. 
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.
 
3) Commento su   1 Lettera di Giovanni  3, 22 - 4, 6
Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. (1 Gv 4,4) - Come vivere questa Parola?
È Giovanni che parla: l'apostolo che più intimamente penetrò il mistero del Signore Gesù. Quel suo dire che i suoi seguaci sono abitati da Lui è un'affermazione forte e consolantissima. Dio è dentro di noi. Gesù stesso aveva detto: "Se qualcuno mi ama osserva la mia parola, il Padre lo amerà, verrà a lui e dimorerà in lui" (Gv 14,23)
Questa premessa illumina quanto segue a mo' di ineccepibile conseguenza: quel Dio che abita in noi è più grande e dunque immensamente più forte del dominatore di quel mondo che lo stesso Giovanni ha detto essere tutto posto nel maligno. Stare gioiosamente al mondo senza piegarsi, a colui che se ne vorrebbe impadronire, significa anzitutto credere. Sì, credo, semplicemente ma con tutta la mente e il cuore, che Dio è infinitamente più potente del maligno. Se Gesù ha detto che tutto è possibile a Dio, io sono qui a lasciarlo agire anche in me, attraverso il mio sì al Suo operare salvezza.
Signore, metti in fuga in noi ogni paura, vogliamo vivere Te, il Tuo vangelo.
Ecco la voce di un pensatore R. Leonhardt: Tutte le creature sono lettere d'amore di Dio: se lo vogliamo, in esse possiamo leggere, da esse possiamo imparare e capire.
 
Come fare quello che è gradito a Dio (v.22) e come si entra nella luce, nella verità, nella grazia, nella giustizia, nella vita eterna che è Cristo Gesù? Attraverso la conversione. Non si tratta però di una conversione morale: dalla disobbedienza all'obbedienza, dal peccato al pentimento e al ritorno nell'alleanza, dall'ingiustizia alla giustizia. La conversione è teologica e vale per ogni uomo, giusto, ingiusto, santo, peccatore, credente, non credente. La conversione richiesta è il passaggio da Mosè a Cristo, dall'Antica Alleanza alla Nuova, dalla Parola di Dio data ai padri alla Parola di Gesù Signore, dal sangue dei capri, dei tori e dei vitelli al sangue di Cristo Gesù, ma anche dal sacerdozio secondo Aronne al sacerdozio secondo Cristo Signore. La conversione deve essere piena, radicale, totale, perenne, senza ritorno indietro. Non si può rimanere nel Vecchio e assumere qualcosa del Nuovo. Si deve passare nel Nuovo, lasciando il Vecchio. La vecchia santità non serve più. Occorre oggi la nuova santità, quella che è il frutto dell'obbedienza alla Parola di Gesù. Se si deve convertire Mosè a Cristo, ogni altro uomo si deve convertire. È Gesù il solo Principe della pace e il solo Re del regno di Dio. Per questo la conversione a Cristo è obbligatoria, se si vuole entrare nella sua luce, verità e vita.
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4) Lettura: dal Vangelo di Matteo 4, 12 - 17. 23 - 25
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! 
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
 
5) Riflessione sul Vangelo di  Matteo  4, 12 - 17. 23 - 25  
•  Convertitevi, il Regno di Dio è vicino!
Gesù inizia la sua predicazione a Cafàrnao nella "Galilea delle genti", sulla riva del lago di Tiberìade. Là era un crocevia di siriani e di altri popoli, che non conoscevano il vero Dio d'Israele. Ma questo "popolo che abitava nelle tenebre, vide una grande Luce... una Luce è sorta": è Gesù! Egli cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino!". Dove c'è Gesù là c'è il Regno di Dio, il Regno dei Cieli, che si allarga e si espande a macchia d'olio, man mano che Gesù cammina per le vie e viuzze della Galilea e poi della Samaria e infine della Giudea dove entrerà a Gerusalemme per essere coronato Re d'amore sulla Croce: e allora il Regno di Dio si espanderà sulla faccia della terra, ed è arrivato fino a noi, oggi. Nei suoi tre anni di evangelizzazione Gesù ha percorso per tre volte tutta intera la Palestina, da nord a sud. E dove Lui passava avvenivano meraviglie... i malati guarivano, gli indemoniati venivano liberati... i morti risuscitavano! E tutti accorrevano a Lui, da ogni parte! E oggi? Siamo diventati pigri e anche freddi nella fede verso Gesù, ecco perché ci sono pochi miracoli e il cristianesimo si è infiacchito. Dipende dalla fede, dalla fede in Gesù Cristo Signore. E allora svegliamoci e convertiamoci a Lui con tutto il cuore e rimettiamolo al suo posto: al primo come si addìce a Dio e come è scritto nel primo Comandamento! Mettiamolo al centro di tutta la nostra esistenza, perché Egli è davvero il Signore della nostra vita. E sentiremo sempre la gioia della sua presenza e avremo pace finalmente, perché il Regno di Dio è Regno di pace, quella che il mondo non può dare.
 
• Una breve informazione sull’obiettivo del Vangelo di Matteo. Il Vangelo di Matteo è stato scritto nella seconda metà del primo secolo per animare le piccole e fragili comunità di giudei convertiti che vivevano nella regione della Galilea e della Siria. Soffrivano persecuzioni e minacce da parte dei fratelli giudei per aver accettato Gesù come Messia e per aver accolto i pagani. Per rafforzarli nella fede, il vangelo di Matteo insiste nel dire che Gesù è realmente il Messia e che la salvezza che Gesù viene a portare non è solo per i giudei, ma per tutta l’umanità. All’inizio del suo vangelo, nella genealogia, Matteo indica già questa vocazione universale di Gesù, poiché essendo “Figlio di Abramo” (Mt 1,1.17) sarà “fonte di benedizione per tutte le nazioni del mondo” (cf Gen 12,3). Nella visita dei magi, venuti dall’Oriente, suggerisce di nuovo che la salvezza si dirige ai pagani (Mt 2,1-12). 
 
•  Nel testo del vangelo di oggi, mostra che la luce che brilla nella “Galilea dei Gentili” brilla anche fuori della frontiera di Israele, nella Decapolis ed oltre il Giordano (Mt 4,12-25). Più avanti, nel Discorso della Montagna, Gesù dirà che la vocazione della comunità cristiana è quella di essere “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-14) e chiede di amare i nemici (Mt 5,43-48). Gesù è il Servo di Dio che annuncia il diritto alle nazioni (Mt 12,18). Aiutato dalla donna Cananea, Gesù stesso supera le frontiere della razza (Mt 15,21-28). Supera anche le leggi della purezza che impedivano l’apertura del Vangelo ai pagani (Mt 15,1-20). Ed alla fine, quando Gesù manda i suoi discepoli a tutte le nazioni, l’universalità della salvezza è ancora più chiara (Mt 28,19-20). Allo stesso modo, le comunità sono chiamate ad aprirsi a tutti, senza escludere nessuno, poiché tutti sono chiamati a vivere come figli e figlie di Dio.
 
•  Il vangelo di oggi descrive come è iniziata questa missione universale. La notizia della prigione di Giovanni Battista spinse Gesù ad iniziare la sua predicazione. Giovanni aveva detto: "Pentitevi, perché il Regno di Dio è vicino!" (Mt 3,2). Per questo fu fatto prigioniero da Erode. Quando Gesù seppe che Giovanni era stato imprigionato, ritornò in Galilea annunciando lo stesso messaggio: "Pentitevi, perché il Regno di Dio è vicino!" (Mt 4,17) Detto con altre parole, fin dall’inizio, la predicazione del vangelo recò rischi, ma Gesù non si lasciò spaventare. Così, Matteo incoraggia le comunità che stavano correndo gli stessi rischi di persecuzione. Cita il testo di Isaia: "La moltitudine che giaceva nelle tenebre vide una grande luce!" Come Gesù, anche le comunità sono chiamate ad essere “luce delle genti”.
 
•  Gesù cominciò l’annuncio della Buona Notizia andando in tutta la Galilea. Non rimane fermo, sperando che la gente arrivi, ma va verso la gente. Lui stesso assiste alle riunioni, nelle sinagoghe, per annunciare il suo messaggio. La gente porta i malati, gli indemoniati, e Gesù accoglie tutti, e cura. Questo servizio ai malati fa parte della Buona Notizia e rivela alla gente la presenza del Regno.
 
•  Così la fama di Gesù si diffonde per tutta la regione, attraversa le frontiere della Galilea, penetra in Giudea, giunge fino a Gerusalemme, va oltre il Giordano e raggiunge la Siria e la Decapolis. In queste regioni si trovavano anche le comunità per cui Matteo stava scrivendo il suo vangelo. Ora, malgrado tutte le difficoltà ed i rischi, loro già sono luce che brilla nelle tenebre. 
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6) Alcune domande per aiutarci nella meditazione e nella orazione
• Sei qualche volta anche tu luce per gli altri?
• Oggi, molti si rinchiudono nella religione cattolica. Come vivere oggi l’universalità della salvezza?
 
 
7) Preghiera: Salmo 2
Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.
 
Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».
 
E ora, siate saggi, o sovrani; 
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.