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- domenica | 16 agosto 2020
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Lectio domenica 16 agosto 2020
Domenica della Ventesima Settimana del Tempo Ordinario (Anno A)
Lettera ai Romani 11, 13-15.29-32
Matteo 15, 21 - 28
1) Orazione iniziale
O Padre, che nell’accondiscendenza del tuo Figlio mite e umile di cuore hai compiuto il disegno universale di salvezza, rivestici dei suoi sentimenti, perché rendiamo continua testimonianza con le parole e con le opere al tuo amore eterno e fedele.
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2) Lettura: Lettera ai Romani 11, 13-15.29-32
Fratelli, a voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti? Infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia.
Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
3) Commento su Lettera ai Romani 11, 13-15.29-32
- Paolo nella lettera ai Romani dice chiaramente ai giudei che il messaggio di salvezza che Gesù ha portato al popolo di Israele, e da questi rifiutato, deve essere esteso a tutte ‘le genti’: la misericordia di Dio è per tutti e non solo per pochi eletti. Possiamo leggere in queste parole una profezia di ecumenismo, così difficile da realizzare.
- Paolo, gettando uno sguardo sulla storia, si rende conto che per vie diverse tutti siamo in ricerca di Dio, anche quelli che Dio stesso aveva scelto non sono stati al passo giusto: questo ci fa fratelli in cammino, tutti ascoltatori di Gesù, cercando di affidarci seriamente a Lui per incontrare il Padre.
- v.13 A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero,
Paolo al termine della sua argomentazione riguardante il destino di Israele conclude illustrando ai Romani la sua posizione. Si rivolge a loro come alle genti, quindi a cristiani provenienti dal paganesimo. Forse erano stati proprio loro a sollevare il problema degli ebrei che non avevano accolto Gesù. Paolo si presenta apostolo delle genti. Quello dei pagani è l'ambito di azione che nel suo cammino di apostolo gli si era aperto quasi naturalmente, sia per il mandato ad annunciare il Vangelo in tutto il mondo, sia per l'ostilità di alcuni gruppi di Giudei. Egli continua dunque con il suo annuncio ai pagani, però al tempo stesso cerca di raggiungere, almeno di riflesso il suo grande desiderio di condurre a Cristo anche gli Israeliti.
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4) Lettura: dal Vangelo secondo Matteo 15, 21 - 28
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
5) Riflessione sul Vangelo secondo Matteo 15, 21 - 28
- Dio viene a noi, ma noi non sempre gli andiamo incontro. Si manifesta in molti modi diversi, ma non sempre viene riconosciuto e accolto dal suo popolo. A volte, tuttavia, viene accolto in luoghi e modi sorprendenti. Nel Vangelo di oggi, vediamo Gesù partire verso un luogo inatteso: la regione fra Tiro e Sidone, abitata da pagani. Il suo arrivo non passa inosservato: gli va incontro una donna cananea, qualcuno, dunque, che non apparteneva ad Israele. La donna è spinta verso Gesù dai suoi bisogni, in particolare dalla condizione della figlia posseduta da un demonio; la cananea esprime la sua richiesta a gran voce, con una violenta insistenza: implora la pietà di Gesù, grida perché egli la aiuti e, soprattutto, non desiste. La donna, tuttavia, non esprime solo e soprattutto i propri bisogni: riconosce, infatti, Gesù come Signore, come figlio di Davide. Il suo grido di disperazione si purifica così diventando preghiera. Ella non demorde di fronte all’iniziale rifiuto di Gesù e insiste con fiducia nella richiesta, rispondendo in modo intelligente al Signore e ottiene ciò che domanda. Guardiamo all’esempio di umiltà, di fiducia e di coraggio della cananea e chiediamo la grazia di imitarla. Del resto, quando a Messa diciamo o cantiamo: “Signore, abbi pietà”, non ripetiamo, in un certo senso, le parole e la venerazione della donna cananea?
- Avvenga per te come desideri.
La fede, quando arde in noi ed è ben alimentata dalla preghiera, è come una luminosissima lampada che ci consente di immergerci nella luce stessa di Dio. Fa nascere in noi la fiducia incondizionata, la certezza che l'amore di Dio viene riversato nei nostri cuori in abbondanza. Siamo certi che quello che il Signore vuole si compie in cielo e sulla terra, ma abbiamo anche la certezza che la nostra preghiera verrà esaudita perché siamo in perfetta sintonia con il Signore: quello che il Signore vuole da noi, noi lo facciamo e quello che noi umilmente chiediamo ci viene accordato. «Sia fatta la Tua volontà» ci fa pregare Gesù nel Padre nostro, quando ciò davvero avviene nella nostra vita, lo stesso Signore è disposto a fare la nostra volontà. A darci cioè quanto chiediamo con fede nella preghiera. Esattamente quello che Gesù dice alla mamma che l'invoca: «Ti sia fatto come desideri». La donna Cananea che incontriamo nel vangelo odierno è uno splendido esempio di preghiera fervida ed appassionata e di fede limpida. L'esempio rifulge particolarmente perché ci viene offerto da una persona che viene dal paganesimo. È bello pensare che l'amore materno è talmente intenso e sacro che quasi naturalmente fa esplodere la preghiera e la fede migliori. Questa mamma che implora la guarigione della propria figlia «crudelmente tormentata da un demonio», la vediamo come un prototipo di tutte le mamme affrante per la salute fisica e spirituale dei propri figli. Ci induce a pensare alla Vergine Madre, addolorata ai piedi della croce. Ci fa ricordare che un granello di fede è sufficiente a spostare le montagne e a strappare autentici miracoli al Signore. Dobbiamo rivolgere una duplice invocazione a Cristo Gesù: «accresci in noi la fede» e «Signore, insegnaci a pregare».
- La donna cananea che «cambia» Gesù.
La straniera delle briciole, uno dei personaggi più simpatici del Vangelo, mette in scena lo strumento più potente per cambiare la vita: non idee e nozioni, ma l'incontro. Se noi cambiamo poco, nel corso dell'esistenza, è perché non sappiamo più incontrare o incontriamo male, senza accogliere il dono che l'altro ci porta.
Gesù era uomo di incontri, in ogni incontro realizzava una reciproca fecondazione, accendeva il cuore dell'altro e lui stesso e ne usciva trasformato, come qui. Una donna di un altro paese e di un'altra religione, in un certo senso, «converte» Gesù, gli fa cambiare mentalità, lo fa sconfinare da Israele, gli apre il cuore alla fame e al dolore di tutti i bambini, che siano d'Israele, di Tiro e Sidone, o di Gaza: la fame è uguale, il dolore è lo stesso, identico l'amore delle madri. No, dice a Gesù, tu non sei venuto per quelli di Israele, tu sei Pastore di tutto il dolore del mondo.
Anche i discepoli partecipano: Rispondile, così ci lascia in pace. Ma la posizione di Gesù è molto netta e brusca: io sono stato mandato solo per quelli della mia nazione, per la mia gente. La donna però non molla: aiutami! Gesù replica con una parola ancora più ruvida: Non si toglie il pane ai figli per gettarlo ai cani. I pagani, dai giudei, erano chiamati «cani». E qui arriva la risposta geniale della madre: è vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni. È la svolta del racconto. Questa immagine illumina Gesù. Nel regno di Dio, non ci sono figli e no, uomini e cani. Ma solo fame e figli da saziare, anche quelli che pregano un altro Dio.
Donna, grande è la tua fede! Lei che non va al tempio, che prega un altro Dio, per Gesù è donna di grande fede. La sua grande fede sta nel credere che nel cuore di Dio non ci sono figli e cani, che Lui prova dolore per il dolore di ogni bambino, che la sofferenza di un figlio conta più della sua religione. Non ha la fede dei teologi, ma quella delle madri che soffrono. Conosce Dio dal di dentro, lo sente all'unisono con il suo cuore di madre, lo sente pulsare nel profondo delle sue piaghe. E sa che Dio è felice quando vede una madre, qualsiasi madre, abbracciata felice alla carne della sua carne, finalmente guarita.
Avvenga per te come desideri. Gesù ribalta la domanda della madre, gliela restituisce: Sei tu e il tuo desiderio che comandate. La tua fede è come un grembo che partorisce il miracolo: avvenga come tu desideri. Matura, in questo racconto, un sogno di mondo da far nostro: la terra come un'unica grande casa, una tavola ricca di pane, e intorno tanti figli. Una casa dove nessuno è disprezzato, nessuno ha più fame.
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6) Alcune domande per aiutarci nella meditazione e nella orazione.
a) In questo episodio qual è il punto che ha richiamato maggiormente la mia attenzione e quale ho gustato di più?
b) Quattro personaggi appaiono nel testo: la donna, la figlia, i discepoli e Gesù. Cosa dice il testo sul comportamento di ciascuno? Con quale dei quattro tu ti identifichi meglio? Perché?
c) Gesù disse che la sua missione non gli permetteva di stare ad ascoltare la richiesta della donna. Ma subito dopo egli risponde alla richiesta. Come si spiega questo cambio improvviso nel comportamento di Gesù?
d) In quale maniera la risposta della donna circa i cagnolini e le briciole ha avuto influenza su Gesù?
e) Perché quelle parole rivelano la grandezza della fede della donna?
f) Come le parole di Gesù possono aiutare la nostra comunità ad avere una fede più salda?
7) Preghiera: Salmo 66
Popoli tutti, lodate il Signore.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
8) Orazione Finale
Padre santo, benedici i tuoi figli adottivi, fai splendere il tuo volto nella nostra vita ed esaudisci le nostre preghiere, perché il mondo conosca la tua potenza e la tua bontà.