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Celebrazione del
Sacramento della Confermazione
Domenica 12 febbraio durante la Santa Messa delle 11.00,
presieduta per l’occasione da mons. Alfredo De Girolamo, è stato
amministrato il sacramento della Confermazione ad un gruppo di ragazzi
che ha partecipato al percorso di fede svoltosi presso la nostra
parrocchia in preparazione di tale evento. Il corso si è articolato in
12 incontri tenuti, oltre che da don Giuseppe Guariglia e da don Antonio
Ragone, per la maggior parte dei casi, da semplici laici impegnati in
parrocchia, i quali non si sono limitati a dare nozioni di catechismo,
ma hanno cercato di presentare la propria esperienza di fede. Purtroppo
attualmente si tende a non dare il giusto rilievo al sacramento della
Cresima per la difficoltà a elaborare la sua identità. Essa, infatti,
rimane ancora schiacciata tra il Battesimo (come se fosse una semplice
confermazione di esso, mentre in realtà è Dio che da conferma del suo
amore fedele) e il Matrimonio, in occasione e in preparazione del quale
spesso viene celebrata. Se il Battesimo va ricondotto alla missione di
Cristo e al suo mistero pasquale, la Cresima va ricondotta all’azione
dello Spirito Santo che costituisce la Chiesa nel giorno di Pentecoste. |
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Il dono dello
Spirito Santo nel Battesimo è unico e ci rende figli di Dio mentre nella
Confermazione esso è multiforme, per la ricchezza dei sette doni dello
Spirito (il numero sette simboleggia la pienezza dei doni). I vari
carismi, infatti, esprimono quel dinamismo personale, unico e
irripetibile, che costituisce l’originalità e lo stile di ciascuno. Se il
Battesimo dona la dignità divina e sancisce la fondamentale uguaglianza
dei figli, la Cresima celebra la differenza di ciascuno nelle Chiesa. Lo
Spirito non si ripete e attraverso i suoi carismi arricchisce la
comunità sia nella sua componente religiosa (e allora parliamo di
specifici carismi-ministeri ecclesiali), sia nella sua componente laica
(ci riferiamo agli impegni di lavoro, all’attività quotidiane, alle
diverse professionalità). Il credente, in quanto confermato/cresimato, è
chiamato quindi a prendere “laicamente” il suo posto nel mondo perchè ha
le capacità (carismi) per interpretare e partecipare alla vita della
storia. Egli deve farsi compagno di strada con tutti gli uomini di buona
volontà, da un lato condividendo, attraverso gioie e inquietudini, quel
senso di corresponsabilità che impegna a portare avanti una vita che sia
dignitosa per tutti; dall’altro, tentando di dare un senso di
trascendenza al proprio progetto, interpretandolo alla luce del mistero
pasquale e pentecostale, come ricerca e cammino verso la pienezza di
Dio, vero scopo dell’esistenza al di là di ogni realizzazione umana. |
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