Dai documenti inediti che riportiamo S. Aniello era al
centro dell'allora Ceffato, <casale> sulla via romana Popilia in cui
sono stati effettuati recenti e preziosissimi scavi archeologici. Era
prossima all'incontro della strada regia vecchia e nuova ove era
l'Epitaffio della Dogana Ducale. Dopo la decadenza come chiesa è
utilizzata come taverna. Conserva ancora tracce di un incendio (taverne
arse), alla memoria del quale potrebbe risalire la denominazione delle
attuali località di Casarsa e Castrullo.
I documenti
1) ACSMP; 1560;
Da una copia (autenticata da not. Alessandro Sproviero di
Eboli) estratta da not. Paolo Paladino del 10 aprile 1560, il notaio
Bernardino Nuzzillo di Eboli, aliena al figlio Nicola Francesco un
territorio con piante di olive “ubi dicitur Santo Aniello” vicino i
beni di Domenico de Gaudiano e di Donato Corcione.
2) ASS; 2583; 1602;
Risulta che Cornelia, figlia di Geronimo Marcangione e
Camilla Perrella di Altavilla, si era sposata il 16/1/1601 davanti alla
chiesa di S. Maria dei Martiri di Altavilla con Tommaso de Julianis con
la seguente dote: 1100 ducati in beni mobili, stabili e censi “more
nobilium et iure francorum”, hoc modo: ducati 58 e ducati 100 in panni,
uno sproviero con lo tornalietto de tre peczi de bracza sectantasei de
tela lavorato de raso de fili bianco, che nge sono canne cinquanta de
lavoro a carlini 5 la canna e sono ducati 25 de tela, uno paro de
lenzole de li stessa tela de bracza trenta, un altro paro de lenzola de
bracza 56, una coltra de tela bianca piena de bambace, 28 palmi de
telecto de seta de onze 30 lavorata d'auglia, 62 bracza de mataraczi in
tocco, un oliveto a S. Aniello ed uno a Morena di Eboli.
3) ACSMP; 1610;
Da copia autentica di not. P. Vassallo, Berardino
Nozzillo possiede un oliveto ove si dice S. Aniello ed un altro a Melito
seu Froaldo venduto a Michele Marra di Eboli per 21 ducati.
4) PLADEF; 1612;
Dalla descrizione dei beni del clerico Antonio de Cenna
risulta possedere una casa palaziata a S. Eustachio vicino la via, la
famiglia de Criscillo, Portia de Lisa e i rivellini ed un oliveto "ubi
dicitur l'acqua dell'Amelio seu Sancto Aniello". Nello stesso documento
si precisa “un oliveto dove se dice la Torre seu l'acqua d'Amelio”.
5) S. NICOLA, PLATEA; 1737; EPITAFFIO;
Si riporta questa località nella platea di S. Nicola ove
e' inserita una copia del notaio Berniero Romano autenticata dal notaio
Biagio Elefante. Angela Zuccaro, già moglie di Vincenzo Grisignano nel
1721 aveva venduto al notaio B. Romano una "sua vigna vecchia oggi
affatto diruta e presentemente cominciata a piantarsi da nuovo da detto
signor notaio Romano con territorio vacuo contiguo, casa, palmento e
pozzo, con arbori fruttiferi dentro di capacità di tomola nove in circa
in semina col ius della strada che comincia dalla Via Regia e va in
detta vigna, tanto larga detta strada che vi possono camminare due carra
insieme... Oltre la strada antica che vi è che comincia vicino al ponte
del Petaffio della Ducal Doana nel luogo detto il Ceffato e va a
terminare alla difesa della Pescara, quale vigna è sita e posta in
questo territorio di Eboli nel luogo detto il Ceffato seu la Torre,
sotto a l'altri beni del signor notar Romano da settentrione, li beni
del monastero di Donne Monache, li beni ereditari di Maffia con detta
strada grande, li beni del signor De Sio da oriente, li beni di
Francesco Pinto e Giuseppe Fresolone da mezzo giorno, e la via vicinale
che cala da detto Epitaffio da occidente..."
6) S.
NICOLA, SS PP; 1770; SCIOSCELLA, STRADA REGIA e TAVERNE ARSE;
La chiesa ricettizia di S. Maria del Carmine in S.
Nicola, per pesi di messe di Giulia Malena possiede: “Un pezzo di
territorio di tomola 3 in circa nel le luogo detto la Torre ossiano
Taverne Arse, quale territorio oggi è olivetato, cioè tomola due in
circa conceduto in enfiteusim a Giuseppe Giordano a terza generazione
maschile, che confina coll'arbosto di Giovan Battista Ferraro mediante
la Strada Regia vecchia, quale Strada Regia vecchia oggi s'appartiene al
detto territorio colli beni del signor D. Francesco Galardi, e Strada
Regia nuova, per l'annuo canone di carlini venti l'anno, e matura ad
ultimo agosto come appare da istrumento rogato per mano di notar Biaggio
Elefanti ad aprile 1770. Il restante del detto territorio di capacità
tomolo uno e quarto in circa fu venduto al signor D. Francesco Viviano
per ducati 35 al cinque per cento e rende ogni anno carlini diciessette
e mezzo e matura ad aprile, quale capitale è restato ippotecato sopra il
detto territorio ed altri beni del sudetto Viviano e confina colla
sudetta Strada Regia nuova, colli beni del sudetto D. Francesco Galardi
e colli beni del sudetto Viviano denominato la Scioscella, il tutto
appare da istrumento stipolato per mano di notar Antonio Romano ad
aprile 1769”.
7) A C; CARTACEO; 1748; CASARSA E
CASTRULLO;
Annota il tavolario Manni: <Distante da questa terra
circa miglia tre verso il territorio della città di Campagna vi è un
territorio denominato lo Castruro seu le Casarse posseduto dalla
magnifica Angela Greco, scampio, seminatorio e parte saldo con luogo
macchioso, con alcuni alberi di querce, olmi, e frassini, dove sta la
chiusa, confinante con la strada Regia che conduce a Calabria ed altri
luoghi, la quale è confino divisorio fra questa terra d'Euoli e la città
di Campagna>.
8) ASMP; Conti; 1784; S. Aniello;
Dallo <Stato delle rendite della venerabile Cappella dei
Morti> di Pasquale Ferraro l'uliveto di S. Aniello è fittato a Giacomo
Genovese.
9) ASMP; CONTI; 1789; S. Aniello;
Dallo <Stato delle rendite della venerabile Cappella dei
Morti> di Pasquale Ferraro l'uliveto di S. Aniello è fittato a Giuseppe
Giudice.
10) ASS; Catasto Provvisorio; 1866;
In testa al Demanio dello Stato al n. 2022 il 26/3/1866
figurano: un pascolo a S. Aniello (1 F 96 TER ) ed un oliveto S.
Aniello espressamente come cappella è riportata nella <Prebenda del
Cantore Ludovici> di S. Maria della Pietà di Eboli. Altra notizia è di
S. Aniello discaricato a tal Nobile Vincenzo. |