S. Maria della Catena

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Chiesa rurale di S. Maria della Catena

di Paolo Sgroia

 

Ad Eboli, tra le chiese rurali costruite nel periodo normanno molte sono andate perdute e non si riesce nemmeno a risalire al luogo di costruzione, altre, per buona sorte, si sono conservate in ottimo stato e sono di grande testimonianza storica per il nostro territorio.

Una di queste è la chiesa di S. Maria della Catena, ubicata al di sopra della Strada Statale 19 delle Calabrie, di fronte al cimitero, nell’ambito della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù e San Berniero.

Anticamente era detta S. Maria Magdalena e la sua fondazione risale ai primi anni del XIII secolo. Suo primo rettore era Guglielmo, signore di Salerno, il quale ricavava una rendita annuale di quindici Tareri.

I primi documenti che testimoniano l’esistenza della Chiesa nel secolo XIII, sono conservati nell’Archivio della Badia di Cava dei Tirreni, e trattano della vendita del Convento di S. Antonio da Vienne di Eboli ai Benedettini di Cava dei Tirreni, sono datati dicembre 1272 e gennaio 1273, vi si legge: “... et iuxta fines terre cum olivis ecclesie sancte Marie Magdalene et aliorum ...”. Un altro importante documento conservato nell’Archivio della SS. Trinità di Cava dei Tirreni è datato 18 gennaio 1382: “… il nobile Nicola Massacanina, giacendo gravemente ammalato, redige il suo ultimo testamento e tra i vari legati dona alla Chiesa di Santa Maria Maddalena due Tarì”.

Il 12 maggio 1531, la chiesa di S. Maria della Pietà viene elevata a Collegiata con bolla di Papa Clemente VII, tutte le parrocchie ebolitane tranne S. Nicola de Schola Graeca, entrano a far parte del Capitolo collegiale insieme a tante altre chiese compresa S. Maria Maddalena che cambia il nome in S. Maria della Catena.

Nella Santa Visita effettuata nel 1875 dall’Arcivescovo di Salerno Monsignor Guadalupi, la chiesa si trova in ottimo stato ed è presente anche un eremita.

Alla chiesa ci si arriva salendo una decina di scalini e a ben guardarla, dopo gli ultimi rifacimenti, si fa fatica a farla risalire al XIII secolo. Ma, sappiamo che fu distrutta quasi completamente dai bombardamenti del 1943, e che nel 1958 come si evince da una lapide murata all’interno della chiesa, essa fu ricostruita per volere degli abitanti della zona e del parroco di S. Maria della Pietà, sulla lapide si legge: “Questa chiesa - sacra della Madonna della Catena - danneggiata dagli eventi bellici - è stata ricostruita - col concorso del Parroco - e del popolo della contrada - 31.12.58”. 

La chiesa si presenta a pianta rettangolare, è lunga nove metri, larga sei ed è alta quattro, sopra il portale in una nicchia vi è un piccolo affresco della Madonna della Catena, molto deteriorato, al di sopra vi è un oculo, non presenta campanile e l’unica campana è posta all’interno della facciata al fianco della cima. Nell’interno vi è un solo altare in pietra squadrata, e fino al 16 luglio1990, vi era collocato al di sopra un dipinto a olio su tela raffigurante la “Madonna col Bambino incoronata da Angeli”, opera di un pittore locale di mano pregiata databile intorno al XVIII secolo. La tela è stata ritirata per disposizione del Soprintendente ai B.A.A.A.S. di Salerno dalla restauratrice Raffaella Spirito per sottoporla ad intervento di restauro. Finalmente dopo un lungo periodo la tela è stata restaurata e consegnata a don Giuseppe Guariglia che la conserva nell’Auditorium “Vincenzo Favale” del Complesso parrocchiale Sacro Cuore, fino a quando la chiesa di S. Maria della Catena non riceverà interventi di restauro e dotata di sistemi d’antifurti necessari per tutelare quest’importante opera d’arte.

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