Festa dell'Uva
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Ricordando la terra dei vigneti Intervista di Annamaria Letteriello a Nicola Marano, membro del Comitato di Quartiere di Casarsa, realizzata nelle settimane precedenti la Prima Edizione della Festa dell'Uva
In questi giorni ho incontrato Nicola Marano, membro del Comitato di Quartiere Casarsa, in questi anni promotore di una serie di iniziative dirette alla crescita e alla promozione della nostra contrada. In queste settimane un’altra iniziativa bolle in pentola: la “Festa dell’Uva”. Ho rivolto a Nicola alcune domande, per sapere qualcosa in più sulla manifestazione, che si svolgerà per la prima volta a Casarsa, nel piazzale antistante il Palmento, simbolo della contrada, unitamente alle Due Colonne. Qual è lo scopo della manifestazione e quali gli obiettivi che si prefigge? Lo scopo principale è quello di non far dimenticare le origini e le radici della nostra contrada, le tradizioni che l’hanno accompagnata negli anni e i valori che hanno formato le nostre famiglie. Perché si chiama “Festa dell’Uva”? Facciamo un salto nel passato. Nel periodo della dominazione spagnola, Casarsa era governata dai Principi della famiglia Vargas, che erano proprietari di tutti i terreni della zona, coltivati a vigneto. I contadini della zona detenevano e coltivavano i vigneti e, ad ogni vendemmia, erano tenuti a fornire al Principe la quarta parte del prodotto ottenuto, la cosiddetta “quarta”. Col passare del tempo i contadini divennero proprietari dei fondi, all’indomani della Riforma Fondiaria. Nel periodo della vendemmia i contadini a turno si recavano al Palmento, dove erano collocate tutte le attrezzature necessarie per la lavorazione dell’uva: tini, torchi, botti, barili e recipienti vari, come la “caraffa” di latta, il decalitro detto “’o staro” e altri oggetti, che conserviamo ancora nelle nostre cantine. Dopo la macina dell’uva, fatta con un attrezzo munito di un volano azionato a mano, le vinacce venivano collocate nei tini per circa quattro giorni. Arrivava poi il momento della spillatura, vissuto come un vero e proprio rito: per noi bambini era una festa. I contadini erano speranzosi che il mosto fosse buono: era così bello vederlo sgorgare così spumeggiante e profumato. Poi si procedeva alla sistemazione dei recipienti. Da chi sarà patrocinata la manifestazione? L’evento sarà patrocinato dal Comune di Eboli, nelle persone del Sindaco, dott. Martino Melchionda, dell’Assessore alle Politiche Culturali, dott. Damiano Capaccio, dalla Provincia di Salerno, nella persona dell’Assessore alla Cultura, dott. Gaetano Arenare e dalla Pro Loco di Eboli: a tutti costoro vanno fin d’ora i nostri ringraziamenti. A quando l’appuntamento? La manifestazione avrà inizio sabato 1° ottobre e terminerà domenica 2 ottobre. Sarà allietata da tante sorprese: lavorazione dell’uva, giochi, degustazione di prodotti tipici locali, esibizione di gruppi folkloristici, ecc. In che modo saranno coinvolte le istituzioni, le attività produttive ed artigianali ed i cittadini? Per la lavorazione dell’uva saranno coinvolti i ragazzi e i bambini della Scuola Elementare e della Scuola Materna di Casarsa. Saranno presenti, con degli stand, i rappresentanti di attività artigianali e produttive locali. Saranno inoltre esposti prodotti alimentari tipici della zona. Ancora, grazie alla collaborazione di giornalisti e storici ebolitani, sarà pubblicata una raccolta di documenti, fotografie, testimonianze e notizie storiche relative a Casarsa. I cittadini saranno coinvolti in giochi, spettacoli e degustazioni, soprattutto del vino, protagonista assoluto dell’evento.
A questo punto non ci resta che invitarvi a passare due giorni in nostra compagnia, a lasciare per un attimo il lavoro, il traffico, le preoccupazioni, i rumori della città, per abbandonarvi alla tranquillità di questa contrada e per inebriarvi del profumo del vino di Casarsa, che da sempre allieta le nostre tavole e le nostre famiglie. Vi aspettiamo! |
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