Prima di Quaresima

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SPUNTI  DI RIFLESSIONE I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

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VANGELO (Lc 4,1-13)
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore

 

SPUNTI PER L’OMELIA
 

Scusate … forse ho le allucinazioni. Ma … vedete anche voi quello che vedo io? Un armadio? Ma come ci sarà mai arrivato un armadio qui in chiesa? Mah … questa è una cosa assurda! E qui? (indicando la valigia) Chi di voi deve partire e ha dimenticato la valigia sull’altare? … Forse qualcuno dei fedeli della messa delle 8,30. Ma come si fa!

… Aspettate un attimo … ma qui vicino alla valigia vedo un’etichetta! Forse c’è il nome del proprietario che ci spiegherà anche cosa ci fa quest’armadio sull’altare! Leggiamo un po’.

 

Il sacerdote legge l’etichetta attaccata al manico: “Ti invito al viaggio”

 

“Ti invito al viaggio”? Ma che cosa vorrà mai dire? … Ah … forse ho capito! Questa è la valigia che dobbiamo preparare per intraprendere il nostro viaggio! E questo è di certo l’armadio da cui prendere gli indumenti necessari. Ma come “quale viaggio?”. Non sapete che cosa comincia oggi? Oggi inizia uno dei più bei viaggi che il Signore ci da l’occasione di fare ogni anno. Si tratta di un viaggio nel tempo, nel corpo e nello Spirito: la Quaresima. Ehi, che succede?! Cosa sono quelle facce??!! Fermi, fermi, non cominciate a sbuffare, dicendo che tanto TUTTI gli anni arriva la Quaresima! Non cominciate a pensare che è una gran noia, con tutti che invitano a fare i bravi, a fare i "fioretti", a pregare di più, ad andare alla Via Crucis... e via di questo passo. Lo so, lo so: persino nel linguaggio comune, quando si vuole usare un paragone per qualcosa di sgradevole, si dice: "lungo come una Quaresima", "triste come una Quaresima", che non è di certo la migliore presentazione per un tempo liturgico tanto ricco e intenso! Non voglio dirvi che la Quaresima è un tempo semplice da vivere: è impegnativo, certo. Non è un gioco, non è per i timidi, e neppure per i piagnucolosi o i pigri. È fatta per Cristiani veri, per chi vuole vivere sul serio il Vangelo, per chi ha intenzione di essere profondamente amico di Gesù. Questi quaranta giorni, che ci preparano alla Pasqua, sono un allenamento, non una passeggiata. Ma non sono un supplizio, un castigo, un prezzo da pagare: sono il tempo che anno dopo anno, la Chiesa ci regala per arrivare alla Pasqua radiosi, luminosi … felici nel corpo e nell’anima. Perciò, accogliamo questa opportunità che ci viene offerta, nuova nuova ogni anno, per camminare con gioia verso la Risurrezione, lasciandoci guidare dal Vangelo e da alcune indicazioni che ci verranno date in queste domeniche. Eh si, perché di settimana in settimana capiremo cosa è necessario portare con noi per vivere questo periodo nel migliore dei modi.

In effetti, proprio il brano tratto dall'evangelista Luca, di questa domenica, è ottimo per iniziare il cammino, perché ci mostra come Gesù ha vissuto la sua personale Quaresima e che cosa ha affrontato. L'evangelista Luca ci dice che Gesù se n'è stato in disparte, nel deserto, per pregare e riflettere, prima di iniziare la sua missione tra la gente: "Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo". Non dobbiamo immaginare un deserto di sabbia, come il Sahara: qui siamo in Palestina e il giovane Maestro se ne sta, tutto solo, in un deserto di rocce brulle, senza vegetazione. In questo ambiente poco accogliente, sperimenta anche la tentazione. Strano, vero? Lui, che è il Figlio di Dio, sperimenta la tentazione. Tentazione … ma voi sapete cos'è la tentazione? Cerco di farvelo capire con una storiella.

 

STORIELLA

 

Il discepolo disse al suo maestro: "Ho trascorso la maggior parte del giorno pensando cose che non avrei dovuto pensare, desiderando cose che non avrei dovuto desiderare e a preparare piani che non dovrebbero essere fatti". Il maestro invitò il discepolo a fare una passeggiata con lui nella foresta dietro la sua casa. Lungo il cammino, indicò una pianta, e chiese al discepolo se ne conoscesse il nome. "Belladonna", disse il discepolo. "Può uccidere chiunque mangi le sue foglie". "Ma non può uccidere nessuno che semplicemente la osservi", disse il maestro. "Allo stesso modo, desideri negativi non possono causare del male se non permetti a te stesso di esserne sedotto".

 

Forse non la chiamiamo sempre tentazione, ma tutti ne facciamo esperienza, ogni volta che sentiamo dentro di noi la lotta per scegliere come comportarci. Per decidere che direzione prendere, tra il Bene e il Male, tra ciò che è giusto e ciò è sbagliato. Quando riusciamo a vedere con chiarezza dov'è il Bene e dov'è il Male, in genere riusciamo a scegliere con una certa sicurezza. Ma non sempre è così facile capire. Anche perché la tentazione è subdola, vuole ingannarci, per questo in genere indossa delle maschere: si presenta come qualcosa di bello, di buono, di affascinante, nascondendo invece un pericolo, un veleno per la nostra vita. Se si presentasse sporca e disgustosa, chi mai si lascerebbe tentare? Scapperemmo subito a gambe levate! Ma la tentazione è come certe piante carnivore della foresta amazzonica: incanta con i suoi colori vivaci, inebria con un profumo delizioso, nascondendo il suo lato mortale. Tra una cosa brutta e una bella non sarebbe difficile scegliere, siete d'accordo? Ma tra una cosa affascinante e facile, ed una buona e faticosa, comincia ad essere più complicato stabilire come scegliere, che decisione prendere. Sappiamo che cos'è buono, peroooo... Sappiamo che cos'è giusto, peroooo... Quante volte la mamma o il papà devono ripetere: - Comincia a fare i compiti! - Noi sappiamo che è il nostro dovere fare i compiti, sappiamo che è una cosa buona per noi, per esercitarci ed imparare, peroooo... però si sta così bene a giocare! Eccola in agguato, la tentazione della pigrizia, che ci mostra com'è divertente e piacevole giocare, facendoci rimandare il momento di iniziare a studiare. Oppure, ci si avvicina la tentazione della vanità, di sembrare più bravi di quello che siamo, magari arrivando persino a raccontare una bugia... Per esempio: - Alle gare di nuoto di domenica ho vinto la medaglia d'argento! - Nessuno dei nostri compagni era presente alle gare, nessuno può dire che non è vero, peroooo... che voglia di sentirci fare i complimenti, che voglia di sembrare dei campioni! O ancora, un compagno viene preso in giro, noi sentiamo, ce ne accorgiamo, vediamo che piange, ma non diciamo niente, non interveniamo, non diciamo a chi lo sto insultando: - Smettila, lascialo in pace! - Pian piano ci allontaniamo, forse con gli occhi bassi, pensando: - Ma in fondo io che c'entro? Non mi riguarda! - Lo sappiamo che dovremmo intervenire, che quel poverino ha bisogno di noi, peroooo... siamo intrappolati dalla tentazione dell'indifferenza, del fare finta di niente, solo per evitare un fastidio. Com'è difficile sconfiggere le tentazioni! Eppure Gesù ci riesce. Forse con un po' di fatica, ma ci riesce per ben tre volte. Allora vale la pena di capire con attenzione questa parte del Vangelo, per vedere come ha fatto a cavarsela. Per scoprire i trucchi che ha usato Lui, nello sconfiggere la tentazione. Se le osserviamo una per una, possiamo dire che le tentazioni che il nostro Maestro e Signore deve affrontare sono, in fin dei conti, solo tre proposte, ma ogni volta trova la via per rispondere con calma e fortezza

Prima tentazione e prima risposta: "Il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo" "Sta scritto", dice il giovane Rabbi al tentatore, e dov'è che "sta scritto"? Ma certo, avete ragione, nella Bibbia, che è Parola di Dio. Teniamolo a mente e guardiamo la seconda tentazione, con la risposta che riceve: "Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo. Gesù gli rispose: Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" Ehi, di nuovo! Di nuovo il Maestro Gesù ha risposto alla tentazione appoggiandosi alla Parola di Dio: "sta scritto"! Due volte sono un'indicazione importante, ma per conferma, andiamo a vedere anche la terza tentazione e la risposta che dà: "Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui... Gesù gli rispose: È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo" Beh, stavolta non dice "sta scritto", ma sta ricordando le parole usate dai profeti, che sono sempre racchiuse nella Scrittura. Quindi abbiamo l'indicazione che cercavamo: quando siamo di fronte a una tentazione che ci chiede una scelta difficile, possiamo chiedere aiuto e sostegno alla Parola di Dio … allo Spirito Santo, che ci darà la fortezza per resistere. A proposito di fortezza! Che sia proprio questa la caratteristica di cui abbiamo bisogno per iniziare il nostro viaggio? Vediamo un po’.

 

Un bambino si reca all’altare e prende dall’armadio un paio di Jeans.

Dopo averne letto il commento li depone nella valigia.

 

Commento:    Il dono della fortezza ci fa essere persone coraggiose e costanti nella lotta contro il male. È un’energia speciale che ci dona calma e serenità anche davanti alle tentazioni.

 

Beh … mi sembra che i Jeans siano proprio l’abbigliamento adatto a rappresentare questo grande dono. Come i Jeans, infatti, sono resistenti e forti, così il Signore oggi chiede a ciascuno di noi di mettere in pratica questa virtù. Credo che per tutti noi sia un grande conforto sapere che anche Gesù sperimentato la tentazione, ha vissuto la nostra stessa esperienza, ed è riuscito a sconfiggerla. Quando ci sentiamo fragili, deboli, attirati da una tentazione mascherata e affascinante, sappiamo che non siamo soli, che in tutto, tutto, tutto, possiamo sentire vicino il nostro Maestro e Signore. In questa settimana sono certo che a nessuno di noi mancheranno le occasioni per essere tentati, ma sappiamo di avere due armi potenti per difenderci e sconfiggere la tentazione ingannatrice: abbiamo la fortezza e la calma con cui affrontare ogni ostacolo.

Che cosa ci può spaventare? Avanti, dunque! Che ne dite di cominciare con slancio e coraggio questo cammino di Quaresima?

 

PREGHIERA FINALE

 

Dammi il supremo coraggio dell'amore. 
Questa è la mia preghiera: 
coraggio di parlare, 
di agire, di soffrire, 
di lasciare tutte le cose, 
o di essere lasciato solo. 
Aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò. 
Dammi la suprema certezza dell'amore. 
Questa è la mia preghiera: 
la certezza che appartiene alla vita nella morte, 
alla vittoria nella sconfitta, 
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza, 
a quella dignità nel dolore, 
che accetta l'offesa, 
ma disdegna di ripagarla con l'offesa. 
Dammi la forza di amare 
sempre e ad ogni costo.

 

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