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======================================================================= SPUNTI DI RIFLESSIONE – II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) =======================================================================
VANGELO (Gv 1,29-34)
+ Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». Parola del Signore
SPUNTI PER L’OMELIA
Ciao a tutti ragazzi e benvenuti anche questa domenica. Bene … oggi abbiamo un bel po’ di motivi per stare allegri, quindi tenetevi forte e partiamo!!! Come già don Roberto ha detto domenica scorsa, oggi noi sacerdoti ci saremmo vestiti di verde. Verde è il colore con il quale la Chiesa rappresenta il cosiddetto tempo ordinario. Dopo il Battesimo di Gesù, infatti, si riprende il cammino, che potremmo definire “normale”. Normale può sembrare quasi qualcosa di piatto … noioso. Quando, ad esempio, si vuole indicare una persona che non ha grandi doti o capacità si dice: “quel tipo è piuttosto normale!” … Ma normale è anche qualcosa che ci da una certa tranquillità. Insomma … la normalità non è altro che la nostra vita di ogni giorno … quella senza troppe emozioni ma ricca comunque di momenti significativi. Ebbene, anche la Chiesa ha pensato che tra due Tempi Forti come il Natale e la Pasqua, ci fosse bisogno di avere un Tempo Ordinario durante il quale vivere pienamente gli insegnamenti del Signore. Infatti, è proprio durante questo periodo, che abbiamo la possibilità di seguire più da vicino Gesù. Come? Andando al catechismo con costanza, venendo a messa, prestando la giusta attenzione e … vivendo tutti quei bellissimi momenti che la nostra comunità parrocchiale realizza apposta per voi ragazzi. È infatti attraverso queste semplici cose che riusciamo ad intravedere il “vero” volto del Signore. Vero? Ma perché Gesù aveva più di un volto? E che significa vero? Forse in qualche occasione Gesù si mostrava falso? Niente di tutto ciò. Per capire il senso della mia affermazione, dobbiamo riguardare ciò che l’evangelista Giovanni ci dive in questo passo del Vangelo. Oggi la liturgia ci propone un brano del Vangelo che è incentrato sulla figura di Giovanni il Battista. Vi ricordate chi è? Ne abbiamo parlato domenica scorsa e anche diverse domeniche d’Avvento. Bene … si tratta del cugino di Gesù, colui che battezzava nel fiume Giordano e dal quale Gesù stesso si è fatto battezzare! Giovanni è inoltre il primo a riconoscere Gesù come "L'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!". Come ha fatto Giovanni ad essere così sicuro che fosse proprio Gesù, se lui stesso ammette di non conoscerlo?! Strano, no? Giovanni non aveva mai incontrato Gesù, eppure appena lo vede sa riconoscerlo e lo indica a tutti coloro che erano al fiume a farsi battezzare! Giovanni riconosce il vero volto di Gesù … quello che nessun altro (presente lì al fiume Giordano) riesce a riconoscere. Come è possibile ciò? Non vi è mai successo non riconoscere persone che pure conosciamo molto bene? A me succede se sono sovrappensiero e poi magari sento qualcuno che mi saluta e penso "che figuraccia, non l'avevo riconosciuto, mi è passato accanto e non l'ho visto!". Giovanni invece no! Lui era attento, era in attesa, potremmo dire che era vigilante, sveglio! Però Giovanni dice di aver avuto un "suggerimento": Gesù lo avrebbe riconosciuto perché è "colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito Santo". Ah … proprio un bell'indizio!!! Secondo voi Giovanni sapeva com’era fatto lo Spirito Santo? E voi? Sapete com’è fatto? Non credo proprio! Infatti lo Spirito Santo è Spirito, e dunque non si vede! L’evangelista Giovanni, però, per descrivere ciò che accadde al fiume Giordano, usa un’immagine: la colomba! Egli riporta che lo Spirito è simile ad una colomba! Una colomba che scende dal cielo e si posa su di uno “sconosciuto” che gli viene incontro. Uno sconosciuto che Giovanni attendeva da tutta la vita gli è andato incontro e lui lo ha riconosciuto. Ha visto il Messia mischiarsi come se nulla fosse alla folla dei peccatori che chiedevano il Battesimo e ha riconosciuto il suo volto. Lo ha riconosciuto ancor prima che Gesù si immergesse nell’acqua e gli ha dato la conferma la discesa dello Spirito Santo. Ha riconosciuto, però, un volto diverso da quello che si aspettava … Vi racconto una storia.
STORIELLA
Qualche secolo fa', in un piccolo paesino, abitava un giovane pittore che passava il suo tempo a dipingere paesaggi. Un giorno conobbe una bellissima ragazza, i due si innamorarono e decisero di fidanzarsi. Il giovane pittore voleva cercare il modo migliore per dimostrare tutto il suo amore alla sua bella fidanzata, così decise che l'avrebbe raffigurata ogni giorno in un dipinto diverso, cercando ogni volta di immaginarsi il bel viso dell'amata. Iniziò così a dipingere il suo volto su ogni tela, si sforzava di rendere al meglio la sua bellezza, voleva che ogni dipinto fosse sempre più bello del precedente. Iniziò a dipingere così tanto che presto cominciò a non uscire più di casa, a non dormire più la notte per poter finire il quadro e per iniziarne subito un altro. Con il passare del tempo però il volto della ragazza sui suoi nuovi dipinti appariva sempre più sfumato, indefinito. Si accorse così di essersi dimenticato di come fosse il viso della bella fanciulla. Allora cadde in disperazione e cercò con tutte le sue forze di ricordarsi l'immagine della sua fidanzata. Così finì la sua vita senza rendersi conto che sarebbe bastato guardarla, starle accanto, viverla.
A volte sprechiamo il nostro tempo ad immaginarci come dovrebbero essere le persone che ci stanno accanto. Aspettiamo che loro cambino e diventino proprio come le vogliamo noi. In questa attesa ci perdiamo la parte più bella: la loro vita. Giovanni aveva immaginato un Messia che avrebbe sconvolto la sua vita e invece si ritrova un uomo (per lo più suo parente) che si confonde tra gli altri uomini. E nonostante ciò, lo riconosce. E noi come facciamo a riconoscere Gesù? Spesso sentiamo dire o diciamo noi stessi che Gesù è in mezzo a noi e ci accompagna in tutto quello che facciamo. Bene … questo è proprio vero! Ma com’è difficile riconoscerlo! E Lui, il Signore, non aspetta altro da noi che essere riconosciuto! Eh si, è bellissimo quando te ne stai andando in giro e qualcuno viene verso di te e ti saluta perché ti riconosce. Quando poi si viene riconosciuti anche in mezzo alla folla, ci si sente davvero importanti! Facciamo un esempio. Quando venite in parrocchia, al catechismo e all’animazione, vi fa più piacere che gli animatori e i catechisti vi chiamino: “Bambino!” oppure che si ricordino il vostro nome? Ve lo dico io! Sentirvi chiamare per nome … soprattutto quando siete tantissimi, vi riempie il cuore di gioia perché vi fa capire che per la vostra catechista o il vostro animatore siete talmente importanti da riconoscervi. È questo che Gesù fa con noi … con ciascuno di noi! Si ricorda di tutti … ma proprio di tutti! Ma come fa? Vediamo un po’ chi mi aiuta!
Un bambino porta all’altare un album di fotografie e ne legge il commento:
Commento: Dio ci conosce e ci riconosce continuamente, guarda con amore ogni momento della nostra vita e gioisce nel vederci crescere e realizzare il suo progetto su di noi.
Non so se vi è mai capitato di sfogliare un album di fotografie. Ad esempio quello che ritrae i vostri genitori da quando erano piccolissimi a quando sono diventati adulti e si sono sposati. Guardando le foto che si susseguono, vi sarete resi conto dei cambiamenti che il loro corpo ha avuto nel corso deli anni. Cambiamenti in meglio … e forse anche qualcuno in peggio! Scherzo naturalmente! Mi piace immaginare che Dio abbia una specie di album di fotografie all’interno del quale ci sono le foto di tutte le persone di ogni tempo e di ogni parte del mondo. Sfogliando l’album, Dio guarda ciascuna foto allo stesso modo … ognuna con lo stesso sguardo d’amore. Ogni giorno Dio sfoglia quest’album e sorride per le cose belle che ci accadono e si rattrista quando abbiamo qualche sofferenza. Vede le nostre trasformazioni nel tempo e si compiace quando facciamo della nostra vita qualcosa che vale davvero. Dunque, Dio ci riconosce sempre. E noi … sappiamo riconoscerlo? Adesso vi dico una cosa un po’ difficile. Gesù ci ha svelato il suo volto … ci ha detto come possiamo riconoscerlo senza avere alcun dubbio che sia proprio lui. Ci ha detto che ogni volta che faremo un gesto d’amore a qualcuno … dobbiamo pensare che lo stiamo facendo proprio a lui. Dunque … è facilissimo riconoscere Gesù. Lui si trova in tutte le persone che incontriamo sul nostro cammino, in tutti coloro i quali hanno bisogno del nostro amore.
PREGHIERA FINALE
Oggi preferisco lasciar parlare il cuore e sono certo che arrivi ciò che custodisce. Grazie don Roberto per la tua presenza delicata ma radicata nella mia vita, grazie perché attraverso di te io sono migliore. Grazie perché riesci ad essere accanto a me nei momenti tristi e gioiosi e con il tuo sorriso scacci i brutti pensieri. Grazie perché sei un padre, un fratello ma soprattutto un amico, l’amico che tutti vorrebbero avere perché riesci a parlare al mio cuore con il tuo. Ringrazio Dio di averti incontrato. Auguri |
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