XXXIV Domenica
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SPUNTI DI RIFLESSIONE
22 NOVEMBRE 2010 XXXIV DOMENICA DEL T. O. (ANNO C)
Festa di Cristo Re
Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Parola del Signore
SPUNTI PER L’OMELIA
Questa, ragazzi, è l’ultima domenica dell’anno liturgico; si conclude cioè il ciclo delle celebrazioni con le quali ogni anno si torna a vivere l’intervento di Dio nella nostra storia per offrire ad ognuno di noi la salvezza: per ricordare che a chi la accoglie Dio apre le porte della vita eterna insieme con lui. L’ultima domenica dell’anno liturgico si chiude appunto con uno sguardo al futuro, in cui “domina” la figura di Gesù, Re dell’universo, vincitore definitivo del male. Quando pensiamo a un Re, che cosa ci viene in mente? Immagino che le caratteristiche che ognuno noterebbe in un re sono la forza, la potenza, la grandezza … Ci viene in mente qualcuno che comanda e tutti gli obbediscono. Pensiamo a qualcuno che è onorato e servito da tanta gente. Di certo non ci viene in mente un uomo inchiodato ad una croce! Eppure, il Vangelo di oggi è il più adatto per capire bene in che modo Gesù è Re. Vi dico, sottovoce, in che modo Gesù è Re: è Re perché ama come nessun altro ed è Re perché può offrire quello che nessuno al mondo potrebbe mai dare. E sapete chi se n’è accorto per primo? Un apostolo? No! Proprio un ladrone, un uomo da poco, lo ha riconosciuto ed è riuscito a “rubare” la perla più bella della sua vita, un Regno che Gesù chiama Paradiso, cioè felicità, beatitudine, gioia. L’amore con cui ama Gesù è senza misura, senza confini e limiti. Ragazzi, ora vi faccio una domanda difficile! Gesù scendere dalla croce? Poteva salvarsi? Ebbene si! Ma sceglie di mostrare quanto è grande la misericordia di Dio, quanto è immenso il suo amore, nel silenzio e nella pazienza di quelle ore di agonia. E questo amore non viene buttato via, smarrito, ma raccolto da chi oramai non ha più niente: un malfattore che difende quell’amore, amore che gli farà guadagnare la vita che sta perdendo. Quanta pace deve essere scesa nel cuore di quest'uomo crocifisso, di cui non conosciamo neppure il nome. Egli è così sicuro che presto il Signore entrerà nel suo regno da chiedere di poter essere ricevuto anche lui. Gesù dimostra come si può amare incondizionatamente ed offre qualcosa che nessuno, nemmeno i potenti della terra possono offrire: il Paradiso. Avete sentito all’inizio del Vangelo che cosa ha promesso Gesù al crocifisso che lo ha pregato? "In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso." Dite un po', quale Re può promettere il Paradiso? Forse qualcuno potrebbe anche prometterlo ma non credo sia in grado di mantenere la promessa. I re della terra possono offrire oro, argento, possono dare titoli nobiliari, concedere terre e possedimenti... ma non esiste re al mondo che possa donare il Paradiso! E invece Gesù, che è il Signore di tutto, il Signore della vita, che ha sconfitto la morte, può spalancare le porte del Paradiso e far entrare tutti coloro che lo amano! E sapete chi ama Gesù? Sapete a chi vuole offrire la possibilità di entrare nel suo Regno? A noi! A me, a te, a ciascuno di noi! Gesù è molto bravo a stringere e costruire legami, lo ha dimostrato sulla croce. Riuscire a trasmette una speranza a una persona che è attaccata ad una croce, circondata da soldati e da gente che inveisce contro di lui per le sue malefatte, più che da re, è da Dio. "Portami nel tuo Regno, portami da chi ti dà la forza del perdono!" questo è l’ultima richiesta che un suddito fedele può fare al suo unico e amato Re. Riconoscere e amare Gesù non può essere lasciato al caso, fare il bene non può essere lasciato alla fatalità delle cose. “Se mi capita … lo farò!”. Il nostro compito è riconoscere in Gesù non l’autorità di chi ci parla ma l’autorevolezza con cui ci parla, perché Lui è il Re. Amarlo, seguirlo non può essere lasciato al caso, non può essere paragonato alla scelta di una carta vincente …
SIMBOLI
L’immagine delle tre croci mi fa venire in mente il gioco delle tre carte, una centrale e due laterali. Un ladrone sceglie di fidarsi, sceglie Gesù, non vuole lasciare la sua vita al caso, l’altro no! non ha il coraggio di scegliere, non ha compreso il valore di ciò che si nasconde dietro quella scritta INRI buttata lì per ridere. Vediamo se voi avete il coraggio di scegliere … Chi si offre?
Accanto all’altare sarà posizionato un cartellone su cui ci sono tre carte da gioco capovolte. Il primo bambino, che il sacerdote inviterà ad avvicinarsi, alzerà uno alla volta due carte. Il commento sarà posizionato sotto la seconda carta. Il secondo bambino che il sacerdote inviterà ad avvicinarsi all’altare scoprirà la terza carta e ne leggerà il commento.
1) Il primo bambino alzerà la prima carta sulla quale sarà riportata la frase Riprova Ancora! Alzerà la seconda carta, invitato dal sacerdote, sulla quale sarà riportata la frase Ritenta sarai più fortunato e ne leggerà il commento:
Commento: Ogni azione che noi facciamo ha delle conseguenze, non possiamo agire sempre lasciando tutto alla fortuna; pensando che tutto accadrà per caso. Riconoscere Gesù come un amico importante nella nostra vita è il risultato di un cammino di conversione e di crescita nella comunione con Lui.
2) Il secondo bambino alzerà la terza carta con la scritta Bravo, hai scelto bene.
Commento: Il buon ladrone ha deciso con Gesù di non lasciare alla fortuna la sua salvezza. Ma di scegliere Gesù perché quella vita, che lui ha buttato via con azioni cattive, riacquistasse dignità agli occhi di Dio. Oggi tocca a noi decidere di non essere persone fortunate ma consapevoli delle scelta che seguire Gesù è l’unico modo per avere la salvezza.
STORIELLA - Il cerchio della gioia (Bruno Ferrero)
Il grande Leonardo da Vinci aveva
accettato di affrescare il refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a
Milano con un grande disegno che rappresentava l'Ultima Cena di Gesù con gli
apostoli. Voleva fare di quell'affresco un capolavoro e perciò lavorava con
calma e attenzione. Nonostante l'impazienza dei frati del convento il disegno
progrediva molto lentamente.
Chiediamo a Cristo Re sul trono della Croce di farci riconoscere la sua presenza non solo quando entriamo in una bella Chiesa e sentiamo un bel canto liturgico e non solo quando ci sentiamo a posto con la coscienza, ma anche quando siamo per la solita strada della vita e incontriamo situazioni che sembrano lontane dalla logica di Dio, che faccia nascere in noi il desiderio per costruire il Regno di Dio qui sulla terra ovunque ci troviamo.
PREGHIERA
Gesù,
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