XXXIII Domenica

Home Su Sommario Cerca Contatti Privacy Area riservata

 

SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

14 NOVEMBRE 2010 - XXXIII DOMENICA DEL T. O. (ANNO C)

 

 

VANGELO

Dal vangelo secondo Luca (21,5-11)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta". Gli domandarono: "Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?". Rispose: "Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere queste cose, ma non sarà subito la fine ". Poi disse loro: " Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di rendere testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, ne controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”.

Parola di Dio

 

SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

Buongiorno ragazzi ... allora, come state? Tutto bene? Anche dopo aver ascoltato il Vangelo di questa domenica? Perché, se devo dire la verità, quando l'ho letto ci sono  rimasto un pò male. Mi è sembrato così triste e brutto! Avete ascoltato con attenzione quello che dice Gesù? È un discorso che lascia un po' l'amaro in bocca. Consideriamo la situazione: dopo tutto il viaggio che l'evangelista Luca ci ha raccontato nelle scorse domeniche, finalmente il Maestro e gli apostoli sono arrivati a Gerusalemme. I discepoli guardano il Tempio e commentano tra di loro: "Com'è bello, com'è maestoso! ... Quanti decori preziosi ha! ... Che belle pietre, quanta ricchezza...". Se ne stanno lì, tutti contenti, ed ecco che il Maestro li interrompe per dire loro una cosa terribile: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Sai che allegria, poveri discepoli! Si saranno sentiti gelare il cuore al pensiero che il loro bellissimo Tempio verrà distrutto. E come se non bastasse, ecco che Gesù comincia un discorso lungo e serio, in cui avverte che ci saranno guerre, terremoti, malattie, persecuzioni, carestie ... ecc. E a voi sembra che queste siano cose belle? A me pare proprio di no. Così, mentre leggevo questo Vangelo, ho cominciato ad arrabbiarmi: "Ma come, Signore Gesù – ho pensato - non bastano tutte le cose brutte che vediamo al telegiornale, che sentiamo alla radio, che leggiamo sui giornali? Pure quando veniamo in chiesa dobbiamo ascoltare questi discorsi tanto cupi e neri? Pure da te dobbiamo sentire parlare di queste cose?" Insomma, stavo borbottando tra me e me, quando mi è venuto in mente che forse è proprio perché intorno a noi succedono tante cose tristi e brutte che Gesù ha voluto parlarcene! La violenza, la guerra, i disastri della Natura, c'erano al tempo degli apostoli esattamente come adesso e allora Gesù, da vero Maestro, ha voluto rassicurare i suoi discepoli, perché non si spaventassero! Infatti, leggendo di nuovo il Vangelo mi sono accorto che sono stato troppo precipitoso ad arrabbiarmi e a dire che è un Vangelo brutto, mentre invece questo è un Vangelo pieno di speranza! È vero, Gesù ci dice che ci saranno "guerre e rivoluzioni... si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno... vi saranno terremoti, carestie e pestilenze" ma mentre avverte di tutto questo, aggiunge anche: "Non vi terrorizzate", non lasciatevi spaventare! Ai suoi discepoli di allora e a noi, suoi discepoli di oggi, continua a ripetere: non spaventatevi per le cose che accadono intorno a voi! Il Signore Gesù, che è Dio, conosce il nostro cuore e sa che basta poco, molto poco, perché dentro di noi si affacci la paura. Quando sentiamo di persone uccise, di bombe, di stragi ... quando sentiamo di qualche disastro, di una miniera che crolla, di un terremoto che sbriciola intere città, di un'inondazione che allaga le case, di incendi che riducono in cenere foreste e campagne, dentro di noi subito cresce la paura ... Quando abbiamo paura, spesso non ragioniamo più in maniera serena, non capiamo più niente, ci sentiamo tanto deboli e vorremmo solo qualcosa o qualcuno a cui aggrapparci. Gesù questo lo sa e sa anche che ci sono e ci saranno persone che approfittano della paura della gente, per imbrogliarle. E vanno dicendo: "Sono io il Salvatore! Venite con me e non avrete nulla da temere! Ci penso io, sistemo tutto io!" Ma Gesù ci raccomanda con forza: "Guardate di non lasciarvi ingannare! Molti verranno sotto il mio nome dicendo: Sono io! E: Il tempo è prossimo. Non seguiteli." Non seguiteli: dice il Signore. No, non vogliamo seguire nessuno che non sia il Maestro Gesù, non andremo dietro a nessuno che cerchi di prendere il suo posto, non vogliamo fidarci di nessuno se non del Figlio di Dio inviato dal Padre Buono. Il Maestro e Signore sa che non ci spaventano solo le cose terribili che accadono intorno a noi, ma ci lasciamo scoraggiare moltissimo da quello che ci capita personalmente: una critica di un compagno di scuola, perché vado all'Oratorio; una presa in giro di un amico, perché la domenica vado sempre a Messa; la battutina in palestra di chi vuol ridere della mia fede, delle mie scelte, del fatto che prego ... Bastano cose come queste per scoraggiarci, per farci sentire traditi, perseguitati. Ci vien voglia di piangere, ci sentiamo soli e abbandonati da tutti. Per questo Gesù ci dice di non spaventarci, di non lasciarci abbattere da queste contrarietà: Lui è con noi, non può accaderci nulla di male! Nulla! Ci dice:Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.” Ma poi subito aggiunge : "Nemmeno un capello del vostro capo perirà." Chiedo a voi: se vi cade un capello vi mettete a piangere? Se vi cade un capello vi disperate? Magari è lì, attaccato alla manica della felpa, lo tirate su con due dita e lo gettate via, senza neppure pensarci! E invece Gesù ci dice: "Vi voglio talmente bene, mi importa talmente tanto di voi, mi state così a cuore, che tengo il conto anche dei vostri capelli! Vi considero così preziosi e unici, che non voglio vada sciupato neppure uno dei vostri capelli! Vi difendo, vi proteggo, vi tengo così al sicuro che niente di voi può morire, neppure uno dei vostri capelli!" Non è bellissimo? Non ci dà gioia pensare che siamo circondati da un amore così grande, così immenso? Siamo amati da Dio infinitamente! Siamo avvolti dal suo amore dalla pianta dei piedi fino alla punta di ogni singolo capello! Com'è meraviglioso il Signore Dio! Nulla può farci paura, di fronte a questo amore! Niente può scoraggiarci o spaventarci, sapendo che siamo difesi da Dio, che protegge tutto di noi, perfino i nostri capelli! Ci viene da dirgli: Signore, come possiamo rispondere a questo amore così grande che tu ci dai? E Gesù ce lo spiega con l'ultima frase del Vangelo di oggi: "Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".  

Per dimostrare a Dio quanto siamo felici del suo amore che ci sostiene, che ci protegge, che ci salva, abbiamo un modo semplice: la perseveranza. Sapete che significa questa parola? Perseverare vuol dire andare avanti con fiducia, non mollare mai, non arrendersi di fronte alle difficoltà, non lasciarsi vincere dalla paura, non scoraggiarsi, rimanere fedeli, continuare a camminare con coraggio, passo dopo passo, senza farsi schiacciare dalle difficoltà o dalle preoccupazioni.
È dire con la vita al Signore Dio, significa dirgli: mi fido di te e del tuo amore, perciò continuo a seguirti, sempre, in ogni circostanza, qualsiasi cosa accada. Ne siamo capaci? E se lo facciamo cosa ne otterremo in cambio?

Vediamo un po’ quali sono i simboli di oggi..chi mi aiuta:

 

Un bambino porta all’altare un cartoncino con la scritta “RICERCATO”

Commento:

Ricercati … è questo che saranno tutti coloro i quali decidono di scegliere Gesù. Ma è anche vero che se decidiamo di fare della nostra vita un dono per Dio e per gli altri non dovremo temere né dovremo arrenderci perché il meglio deve ancora venire.

 

Un bambino porta all’altare un cartoncino con la scritta “PARADISO”

Commento:

Il meglio che Dio ha pensato per noi è una ricompensa che sarà la più grande di tutte le altre. Chi decide di scegliere Gesù avrà il Paradiso, la vita eterna, la vita senza sofferenza perché Dio non ci lascia da soli ma ci riempie del suo amore che non avrà mai fine.

Entrambe le scritte andranno a completare il manifesto posto vicino all’altare: al centro c’è un’ombra nera che rappresenta il volto di tutti coloro che vogliono mettersi alla sequela di Gesù. Al di sopra dell’ombra va la scritta Ricercato e sotto la parola ricompensa va la scritta Paradiso.

 

STORIA - Il cucchiaino

 

Una vecchietta serena, sul letto d'ospedale, parlava con il parroco che era venuto a visitarla. "Il Signore mi ha donato una vita bellissima. Sono pronta a partire". "Lo so" mormorò il parroco. "C'è una cosa che desidero. Quando mi seppelliranno voglio avere un cucchiaino in mano". "Un cucchiaino?". Il buon parroco si mostrò autenticamente sorpreso. "Perché vuoi essere sepolta con un cucchiaino in mano?". "Mi è sempre piaciuto partecipare ai pranzi e alla cene delle feste in parrocchia. Quando arrivavo al mio posto guardavo subito se c'era il cucchiaino vicino al piatto. Sa che cosa voleva dire? Che alla fine sarebbero arrivati il dolce o il gelato". "E allora?". "Significava che il meglio arrivava alla fine! E proprio questo che voglio dire al mio funerale. Quando passeranno vicino alla mia bara si chiederanno: Perché quel cucchiaino? Voglio che lei risponda che io ho il cucchiaino perché sta arrivando il meglio".


Che ne dite? Ho fatto proprio una stupidaggine ad arrabbiarmi quando ho letto per la prima volta questo Vangelo! Perché è davvero pieno di motivi per rallegrarci! Certo, sappiamo che accadono cose tristi e brutte, ma sappiamo anche, con assoluta certezza, che l'amore di Dio non ci abbandona mai. Sappiamo che il Padre ci ama e ci protegge, perché non muoia neppure un capello della nostra testa! Per questo non seguiremo mai nessun altro, non ci lasceremo vincere dalla paura, ma giorno dopo vogliamo camminare nella perseveranza insieme a Gesù.

 

PREGHIERA FINALE

Non c'è più

 

Io credo, Signore, che al termine del cammino
non c'è ancora da camminare ma la fine del pellegrinaggio.
Credo, Signore, che alla fine della notte
non c'è più notte ma l'aurora.
Credo, Signore, che alla fine dell'inverno
non c'è più inverno ma la primavera.
Credo, Signore, che dopo la disperazione
non c'è ancora disperazione ma la speranza.
Credo, Signore, che al termine dell'attesa
non c'è ancora attesa ma l'incontro.
Credo, Signore, che dopo la morte
non c'è ancora morte ma la vita.

 Scarica

Visita gli altri  Commenti

 

Realizzato da Sabato Bufano - Informa s.a.s. - Tel. 0828620029
© 2006 Parrocchia Sacro Cuore di Gesù - Eboli (SA)