VI Domenica

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

14 Febbraio 2010

 

Giornata di spiritualità per i membri dei centri di ascolto della zona Pescara nord

 

IL VANGELO

 

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.

Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,

perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi, che ora avete fame,

perché sarete saziati.

Beati voi, che ora piangete,

perché riderete.

Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.

Ma guai a voi, ricchi,

perché avete già ricevuto la vostra consolazione.

Guai a voi, che ora siete sazi,

perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete,

perché sarete nel dolore e piangerete.

Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore

 

 

SPUNTI PER L’OMELIA

 

Nelle mie orecchie, alla fine di questo Vangelo, è rimasta impressa la parola "Beati": è rimasta anche nelle vostre orecchie? Ma che cosa significa la parola "Beati"? Beh, la usiamo anche nei nostri discorsi. Quando diciamo a qualcuno: "Beato te!", che cosa vogliamo dirgli? Certamente che troviamo di fronte ad una persona  super, super felice e fortunata. E Gesù in questa domenica ci dice che anche noi possiamo essere così, possiamo essere beati, possiamo essere super felici. Penso che tutti vogliamo essere super felici! Ma cosa dobbiamo fare per esserlo? Ascoltiamo quello che ci racconta l'evangelista Luca.

Il Maestro di Nazareth si rivolge alla folla e comincia un discorso importante, con il tono amichevole e paterno di chi sta cercando di dare buoni consigli ai suoi amici e discepoli: quello per spiegare come raggiungere la super felicità. Dice: "Beati i poveri...Beati voi che avete fame...Beati voi che piangete..." Ehi! Ma come? noi vogliamo essere super felici e Gesù dice "Beati i poveri"? I poveri? Quelli che non hanno niente? Sono loro i super felici? Possibile che Gesù dica beati quelli che hanno fame? Quelli che piangono? Loro sono i super felici? Per avere la super felicità dobbiamo essere come loro? Vi dico sinceramente che appena ho letto queste parole avevo voglia di dire: senti, Signore, questo discorso proprio non mi piace! Ero tentato di chiudere il Vangelo e non pensarci più. Poi ho letto ancora una volta e mi sono accorto che Gesù dice anche i motivi per cui può nascere la super felicità proprio per chi è povero, affamato, triste.

"Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio". Chi, pur essendo povero, sa di possedere il Regno di Dio allora può gioire della super felicità. Ma anche il ricco che fa della sua ricchezza un aiuto ai poveri può essere super felice

"Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati”. Mi auguro che non capiti a nessuno, ma quando si sperimenta la fame, la fame vera, quella che fa brontolare lo stomaco, e rende la testa incapace di pensare, allora si prova una super felicità quando finalmente si gusta il cibo e ci saziamo.

"Beati voi che ora piangete, perché riderete". A tutti è capitato di piangere, di avere un dolore profondo nel cuore, poi arriva una persona che sa consolare, che rassicura, e tutte le lacrime di prima spariscono, il pianto sembra una cosa lontana e torniamo sereni.

Tutto questo è molto bello, però mi nasceva un dubbio: e se io non sono povero, non soffro la vera fame perché, per fortuna, ho dei genitori che provvedono a me; posso lo stesso essere super felice? Ci ho pensato ancora e ho capito una cosa che mi sembra importante, perciò ve la dico.

Si può essere super felici facendo in modo che non ci siano più la povertà, la fame, il dolore. Come?. Aiutando  qualcuno a non essere più nella povertà, anche quando si dà da mangiare a chi ha fame, anche quando si consola chi sta piangendo! Questo è un discorso da grandi, lo so bene! Eppure sono convinto che tutti, anche i più piccoli tra voi, riescono a immaginare che se non c'è più la povertà, se non c'è più la fame, se non ci sono motivi di tristezza. Allora è possibile vivere la super felicità. E come si fa per realizzare questo? Cosa possiamo fare noi? Il segreto è sempre in una parola che abbiamo già incontrato e vissuto domenica scorsa: condivisione. La condivisione è la strada che porta alla super felicità. Realizzando essa aiutiamo il Regno di Dio a diventare presente per tutti: per noi e per le persone che abbiamo accanto. Dite che è difficile? Però è possibile!

 

Salta subito agli occhi che oggi c’è un momento particolare da vivere in parrocchia; perché vedo le persone un po’ più grandi con delle sacche, degli zaini e questo mi fa ricordare che oggi i membri dei centri di ascolto condivideranno insieme un momento profondamente significativo: una giornata di spiritualità a conclusione del terzo ciclo della missione popolare parrocchiale.

Sono curioso di saper che cosa hanno messo nei loro zainetti, chi mi aiuta a scoprirlo?

 

 

SIMBOLO

 

I due bambini del catechismo si avvicineranno all’altare insieme portando lo zaino e singolarmente prenderanno un simbolo da cui leggeranno il commento.

 

 

1) Il primo bambino estrarrà il  Vangelo

 

COMMENTO:

Le Beatitudini rappresentano la sintesi del Vangelo, la buona notizia che Gesù è venuto ad annunciarci. Vivere le beatitudini non sempre è facile, per questo non dobbiamo stancarci di ascoltarlo e seguirlo, solo cosi potremo camminare sulla via che conduce alla super felicità, senza paura di perderci.

 

2) Il secondo  bambino estrarrà Un pacchetto di cracker

 

COMMENTO:  

Ha ragione Gesù: basta davvero poco per rendersi conto delle difficoltà di chi ci sta intorno e offrire il nostro aiuto per essere super felici. Dobbiamo solo smettere di lamentarci e imparare cercare, anche attraverso le difficoltà quotidiane, la salvezza che Egli ci ha preparato. Basta condividere il poco di un pacchetto di cracker per riuscire a dare molto.

 

STORIELLA

 

A questo punto vorrei raccontarvi la storia di Donatella, una bambina che frequenta la quarta elementare. All'inizio dell'anno scolastico è arrivata nella sua classe Lola, una ragazza semplice e modesta. Dopo un po' di giorni Donatella si è accorta che Lola non aveva mai nulla da mangiare quando suonava la ricreazione. Tutti i compagni tiravano fuori dallo zaino merendine, panini, frutta ... mentre Lola non mangiava nulla. In un primo momento Donatella ha pensato che a Lola non andasse di far merenda: non è mica obbligatorio! Però ha continuato a osservare questa compagna e si è accorta che Lola passava tutta la ricreazione ad osservare con desiderio gli altri che mangiavano: fissava con occhi sgranati le merendine dalle carte colorate, guardava come in estasi i panini con la nutella ... Donatella ha compreso che a Lola la merenda sarebbe andata eccome, solo che probabilmente la sua famiglia non poteva permettersi quella spesa. Così la mia amica Donatella, un giorno che aveva portato con sé dei cracker, ha chiesto a Lola, come per caso: " Ne vuoi uno?" Lola ha accettato timidamente, poi Donatella ha insistito: "Prendine un altro, che sono tanti per me!" Il giorno dopo, Donatella ha riprovato con i wafer. Anche quelli sono sembrati assai graditi a Lola. Il terzo e il quarto giorno ha portato con sé una merendina in più, per offrirla all'amica. La mamma di Donatella si è stupita nel veder la figlia prendere il doppio della merenda e le ha chiesto che cosa stesse succedendo. Quando Donatella le ha raccontato di Lola, la mamma ha fatto un sorrisone e ha proposto: "Che ne dici se domani preparo due panini con la nutella?". Insomma, da quel giorno in poi Donatella ha sempre portato la merenda per due e lei e Lola passano la ricreazione giocando insieme. È una piccola cosa, forse, ma ha riempito il cuore di gioia a Lola, che adesso non ha più fame quando finisce l'intervallo. È una piccola cosa, forse, ma ha dato tanta gioia a Donatella, che si rallegra per la nuova amica e perché la vede serena. È una piccola cosa, forse, ma ha dato tanta gioia anche alla mamma di Donatella, che volentieri prepara il panino per Lola oltre che per sua figlia, pensando a quanto poco occorra per toccare la super felicità. Una piccola cosa, un piccolo gesto di condivisione ha aperto le porte alla super felicità. E chissà quanti ne saprà inventare ciascuno di voi! Nel segreto del cuore forse riusciamo già a vedere qualche piccolo gesto di condivisione che possiamo vivere nella prossima settimana.

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