I Avvento C

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

29 Novembre 2009

 

I Domenica di Avvento

 

(frase davanti all'altare: "Resta in attesa ...")

 

 

IL VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

 

 

SPUNTI PER L’OMELIA
 

Questa mattina mi sono svegliato con tre numeri in testa. Facevo colazione e questi numeri mi ritornavano alla mente. Siete curiosi di sapere quali? Ve li presento subito: il numero 1, il 2 e il 4. Ma cosa significheranno mai? Aiutatemi voi ragazzi in questo! Oggi ha inizio un periodo che la Chiesa definisce “forte” e che precede una bellissima festa: il Natale

Dunque: il numero 4 potrebbe indicare le quattro domeniche che ci separano dal Natale; il numero 1 potrebbe indicare che oggi inizia la prima domenica di avvento. E il numero 2? Il numero 2 potrebbe indicare la continuazione di una avventura iniziata circa un mese fa dalla nostra Comunità Parrocchiale: la Missione Popolare. Eh si, perché proprio oggi sono qui presenti i membri dei centri d’Ascolto della zona di Casarsa (2° turno) ai quali è dedicata in modo particolare la celebrazione di questa Santa Messa.

Ma, andiamo con ordine: con la prima domenica di Avvento comincia un nuovo anno liturgico. Con questa domenica entriamo in un tempo speciale: il tempo di Avvento.

Avete visto il colore della casula e di tutti i paramenti? È viola.

Per la Chiesa intera questo è segno di attesa e attenzione.

Il colore viola, che accompagna le quattro settimane d'Avvento, ci invita: "Vivi intensamente, presta attenzione alla Parola di Dio e alle piccole cose quotidiane: preparati bene all'incontro con il Signore!" Perché l'Avvento è proprio tempo di attesa di qualcuno che viene. E chi è che viene? Gesù naturalmente! Nella solennità del Natale, che conclude la lunga attesa dell'Avvento, celebreremo la sua venuta nella storia del mondo, incarnandosi, facendosi uomo. Ma, scusate, se Gesù è già venuto, noi che cosa dobbiamo ancora attendere? La Chiesa, durante l'Avvento, ci invita a ricordare che il Signore Gesù tornerà ancora, alla fine del tempo: è già venuto, e verrà ancora.

Inoltre, la Chiesa coglie l'occasione in questi momenti forti, di passaggio, da un anno all'altro, per invitarci a fermarci un istante, a fare il punto sulla nostra fede. Questa fede che è si un dono prezioso ma anche una grande responsabilità, un cammino che ci conduce sempre di più verso Cristo. L’avvento è allora una attesa e una preparazione di fronte al Dio che viene a noi, ogni giorno, al Dio che passa, che ci salva. L’avvento è prepararsi ad attendere proprio quel Dio che per amore e solo per amore si fa uomo. Di una donna che aspetta un bambino si dice che è "in attesa"; gli uffici delle persone importanti hanno tutti la "sala d'attesa". Ma a pensarci bene la vita stessa è una sala di attesa. Noi ci spazientiamo quando siamo costretti ad attendere, per una visita, per una pratica. Eppure la vita è una attesa che può essere vitale, piena, di speranza oppure una attesa vuota, un lasciar passare il tempo. L'attesa del credente, cioè la nostra stessa attesa,   è  diversa da ogni altra attesa. Questo perché colui che aspettiamo è già venuto e cammina al nostro fianco. Il vangelo di oggi ci invita a stare molto attenti e ben svegli a non cedere all’attesa vuota, a quella paura che non ci permette di aprirci agli altri. Dobbiamo stare ben svegli. Ma per fare ciò bisogna avere gli occhi ben aperti. Se uno tiene gli occhi rivolti al Signore, ha già dato orientamento alla sua vita e la paura non fa da padrona nella sua vita. Chi invece guarda in basso è perché è accecato dallo spavento e non ha il coraggio di guardare avanti “quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo", e che "Dio ha preparato per coloro che lo amano"
La vigilanza accompagnata dalla preghiera ci fanno uscire dalla paura e ci fanno stare diritti; ci permettono di alzare il capo davanti a colui che viene in questo tempo di Avvento, non come giudice, ma come fratello che ci dona la salvezza.

Perciò, cominciamo con gioia questo tempo di Avvento, sapendo nel profondo del cuore che Gesù è già venuto, che è sempre con noi e che tornerà ancora per essere insieme in modo più forte e più bello. Per andargli incontro con gioia, vogliamo subito impegnarci a far crescere la nostra capacità di amare, come ci ha suggerito l'Apostolo Paolo. Nel silenzio, dentro di sé, ciascuno pensi a un modo semplice e concreto per esercitarsi a crescere nell'amore durante questa settimana.
Non cose grandi o difficili! Una cosa piccola, come un sorriso, una parola gentile o un gesto quotidiano, non so... rifare il letto, tenere in ordine i giocattoli... qualcosa da fare ogni giorno e da fare soprattutto con amore.

 

SIMBOLO

 

I simboli sono rappresentati da una frase RESTA IN ATTESA e da alcune foto che riproducono gli OCCHI di coloro che hanno partecipato alla Missione Popolare Parrocchiale.

Il primo consiglio che il vangelo ci propone oggi in questa prima domenica di avvento è di restare in attesa, di tenere  gli occhi bene aperti.

 

1)      Il bambino del catechismo, invitato dal celebrante, porterà all’altare una parte della frase che  di domenica in domenica verrà completata e ci porterà fino al Natale. Il bambino leggerà il commento e poi la frase verrà attaccata all’altare.

  

Commento:  RESTA IN ATTESA ... È il messaggio che dobbiamo fare nostro per vivere al meglio il cammino verso il Natale. Ci attendono parole di gioia e di incoraggiamento, tempi di incontro con chi viaggia già al nostro fianco; basta solo restare svegli e attenti alle strade che percorriamo.

 

 

STORIELLA

 

"Riprova" dice l'allenatore all'allievo che non ha soddisfatto il test e che sta per cedere alla delusione. Egli lo dice con la convinzione che può fare di più e meglio. Lo dice anche facendogli notare gli errori perché li eviti, i momenti di scoraggiamento perché non lo condizionino e, soprattutto, raccomandando una preparazione ancora più meticolosa e più seria. Sì, perché la preparazione è importante per la buona riuscita di qualunque impresa! "Non gettare la spugna adesso che hai fatto già un duro percorso, non vanificare gli sforzi compiuti per arrivare a tale risultato, non cedere alla convinzione che non ce la farai... anche se l'impresa sembra più grande delle tue forze, la stanchezza ti piega al ritiro, il tempo sembra essersi fatto più breve... Ricordati che c'è qualcuno che vuole spaventarti... ma c'è anche Qualcuno che ti viene incontro!"
E l'allievo torna in pista con nel cuore la certezza che il maestro gli ha detto la verità, che può rendere ancora di più, che un po' di attenzione in più capovolgerà definitivamente la situazione, che la preparazione più accurata può rendere soddisfazione al suo sforzo... E, come per incanto, l'incoraggiamento aggiunge energia nuova, la fiducia del maestro rafforza la sua provata convinzione, e l'allievo ritorna a guadagnare ottimismo... come se lui e il maestro avessero unito le forze e le loro mani si fossero incontrate per una stretta di salvataggio.

 

2)      Il bambino del catechismo, invitato dal celebrante, porterà all’altare le foto, raffiguranti degli occhi,  e ne leggerà il commento. Dopo di che gli occhi verranno attaccati sulla mappa davanti all’altare in corrispondenza della zona di Casarsa.

 

Commento: OCCHI: Sono gli occhi di tutti i membri dei centri di ascolto che oggi animano la celebrazione della Santa Messa. Venite e vedrete è l’invito di Gesù ai discepoli che gli chiedono: Dove abiti? Allo stesso modo attraverso la Missione Popolare tutti possono vedere, con i loro occhi, che è possibile vivere l’incontro con Cristo nella Comunità Parrocchiale.

 

La vita di ognuno di noi è intessuta di attese. Si tratta di una esperienza importante e di grande valore educativo. Consapevole di ciò, la Chiesa ha fissato un tempo per ravvivare questo 'stato' fondamentale nella vita del cristiano: il tempo dell'Avvento. La storia sottolinea che Dio è sempre sorprendente... è possibile incontrarlo in tanti modi, ma in modo particolare nelle persone che ci avvicinano tutti i giorni.

 

 

STORIELLA

 

C'era una volta un'anziana signora che passava in pia preghiera molte ore della giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che le diceva: "Oggi verrò a farti visita". Figuratevi la gioia e l'orgoglio della vecchietta. Cominciò a pulire e lucidare, impastare e infornare dolci. Poi indossò il vestito più bello e si mise ad aspettare l'arrivo di Dio. Dopo un po', qualcuno bussò alla porta. La vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua vicina di casa che le chiedeva in prestito un pizzico di sale. La vecchietta la spinse via: "Per amore di Dio, vattene subito, non ho proprio tempo per queste stupidaggini! Sto aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!". E sbattè la porta in faccia alla mortificata vicina.
Qualche tempo dopo, bussarono di nuovo. La vecchietta si guardò allo specchio, si rassettò e corse ad aprire. Ma chi c'era? Un ragazzo infagottato in una giacca troppo larga che vendeva bottoni e saponette da quattro soldi. La vecchietta sbottò: "Io sto aspettando il buon Dio. Non ho proprio tempo. Torna un'altra volta!". E chiuse la porta sul naso del povero ragazzo. Poco dopo bussarono nuovamente alla porta. La vecchietta aprì e si trovò davanti un vecchio cencioso e male in arnese. "Un pezzo di pane, gentile signora, anche raffermo... E se potesse lasciarmi riposare un momento qui sugli scalini della sua casa", implorò il povero. "Ah, no! Lasciatemi in pace! Io sto aspettando Dio! E stia lontano dai miei scalini!" disse la vecchietta stizzita. Il povero se ne partì zoppicando e la vecchietta si dispose di nuovo ad aspettare Dio. La giornata passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La vecchietta era profondamente delusa. Alla fine si decise ad andare a letto. Stranamente si addormentò subito e cominciò a sognare. Le apparve in sogno il buon Dio che le disse: "Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto".

 

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