XXXIV domenica Anno B

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

22 Novembre 2009

 

Solennità di Cristo Re

 

IL VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».        Parola di Dio

  SPUNTI PER L’OMELIA

 

Avete visto di che colore sono oggi i paramenti? Di che colore è la casula del sacerdote? Bianco. Tutto oggi è bianco. Per la Chiesa il bianco è un colore di festa. E infatti tutta la Chiesa, tutti noi, oggi stiamo celebrando una grande festa.

Sapete quale? In questa domenica celebriamo Gesù Cristo Re dell'universo.

Uhmm ... vedo qualche faccia un pochino perplessa ... qualcuno si sta chiedendo: vabbè, ma che significa?
Per prima cosa, mettiamoci d'accordo. Se dico la parola "Re", voi a cosa pensate? Forse, la prima immagine che ci viene in mente è quella dei re delle favole, seduti sul trono, con il mantello rosso bordato di pelliccia, con la corona d'oro sulla testa ... Un po’ come quello che avete incontrato ieri sera. Dove? Ma proprio qui, in parrocchia, nell’Auditorium Vincenzo Favale, durante il meraviglioso Musical di Shrek. Molti di voi penseranno: “Bhe! Quello non era proprio un re!” Eppure aveva tutte le caratteristiche di un re: il castello, l’esercito e … il potere!

Ebbene, Gesù è Re, ma non in questo modo! Certo, come ogni re che si rispetti, anche Gesù ha un potere. Ma il potere di Gesù non è un potere qualsiasi: è eterno. Se ha un potere eterno, vuol dire che non finisce mai, che dura per sempre: il Regno di Dio non verrà mai distrutto.  

Ma in che modo è Re, Gesù? Ce lo spiega lui stesso, nel Vangelo. Abbiamo ascoltato il brano dal racconto dell'evangelista Giovanni, che ci riferisce il dialogo tra Gesù e Ponzio Pilato. Gesù è stato condotto prigioniero davanti a Pilato, che può decidere se salvarlo o condannarlo a morte. Poiché i Sommi Sacerdoti hanno consegnato Gesù accusandolo di volersi fare re al posto dell'imperatore di Roma, Pilato gli domanda spiegazioni. Gli fa proprio la domanda che abbiamo anche noi sulla punta della lingua: "Dunque tu sei re?"

E Gesù gli risponde: "Tu lo dici; io sono re. Il mio regno non è di questo mondo". Sì, Pilato, è vero quello che tu dici: io sono Re, ma non sono un re come lo immagini tu! Non sono un re con la corona in testa e tutta la corte che lo onora nella sala del castello! Il mio Regno non è di questo mondo! Il mio Regno non riguarda i confini di un paese, il mio Regno non assomiglia ai regni di questa terra. Però, noi tutti ci ritroviamo con la domanda di prima: ma allora, Gesù, se non sei un re come quelli di questo mondo, aiutaci a capire in che modo tu sei Re!

Gesù ci dice un’altra cosa che ci fa capire ancora meglio che tipo di re è. Egli afferma: “Io sono l’Alfa e l’Omega”. Alfa e Omega sono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto dei greci, è come se in italiano dicessimo: io sono la A e la Z. Gesù sta dicendo: io sono l'inizio e la fine di tutte le cose, del tempo e della storia. Io sono Colui che è vivo e presente, risorto dalla morte. Poiché sono Dio sono Colui che c'era all'inizio del mondo, quando ancora nulla esisteva. Ed io sono anche Colui che viene: continuo a venire in ogni istante, continuo a venire tra voi in ogni Santa Messa, continuo a venire in ogni gesto d'amore vero. Insomma, Gesù lo possiamo incontrare in qualsiasi momento della nostra vita perché è Lui che viene a trovarci continuamente.

A questo proposito c’è un’altra cosa da mettere in evidenza e che per la nostra Comunità Parrocchiale è importantissima.

Come potete osservare, accanto all’altare abbiamo di nuovo la nostra mappa: quella che ci accompagna, già da qualche tempo, lungo il cammino della Missione Popolare Parrocchiale. Domenica scorsa abbiamo vissuto la bellissima Giornata di Spiritualità insieme ai membri della Missione Popolare appartenenti alla zona di Sant’Andrea/Epitaffio. La domenica precedente ci siamo divertiti tanto partecipano alla Giornata di Convivialità insieme ai membri della Missione Popolare appartenenti alla zona di Sant’Andrea/Epitaffio. Per non parlare delle Sante Messe celebrate nelle loro case e degli incontri di formazione vissuti qua in Parrocchia. Insomma una gran bella esperienza che ha rivoluzionato un po’ le nostre vite, ma soprattutto il nostro cuore.

Ed ora? Si ricomincia naturalmente! Si ricomincia con una nuova zona da conoscere e con persone nuove da incontrare e con le quali scambiare idee e consigli. È con oggi, infatti, che ha inizio la Missione Popolare Parrocchiale nella zona di Casarsa.

La Missione Popolare è un’occasione attraverso la quale la nostra Comunità Parrocchiale si impegna a rendere testimonianza alla verità di Gesù Cristo e a trasmettere questa verità agli altri. Mentre parla con Pilato, Gesù afferma: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". Chiunque vive nella verità, chiunque vive nell'onestà, nella rettitudine, nella sincerità, ascolta la mia voce e dimostra di essere parte del mio Regno. Il Regno di Dio non è questione di confini, abbiamo detto prima: il Regno di Dio è questione di cuori. Tutti coloro che hanno un cuore pieno d'amore e lo manifestano vivendo nella verità, fanno parte del Regno.

E che cos'è la verità? Non una idea, ma una vita; non una nozione, ma una persona, la sua, con il suo corpo e il suo sangue spezzato sulla croce. La verità non si dimostra, si mostra, con parole e voce, con scelte e rifiuti, con gesti e martirio. Gesù è un re che non ha mai abitato nelle regge. Una sola volta ci è andato, per essere condannato a morte. Non ha mai portato armi, non ha mai arruolato eserciti. Non manda a morte nessuno per lui, ma muore lui per tutti. Il suo primo trono fu una mangiatoia, l'ultimo la croce. Da quella non ha voluto scendere, anche se poteva scendere. È stato tentato dal potere, da tutte le mie stesse tentazioni, e ha detto di no, è l'unico che ha detto di no. Ha sempre servito e mai comandato. Ha promulgato una sola legge: amatevi. È un re che non ha mai ingannato nessuno, il suo parlare era sì, sì; no, no. È l'unico re che ha detto la verità, sempre, anche per questo il suo Regno non può essere di questo mondo. Ma se il suo Regno non è di questo mondo, il suo esercito invece lo è. Chi è il suo esercito? Ascoltiamolo insieme …

 

 

Scopriamo allora quali sono i simboli di oggi

 

1-      Il bambino porterà all’altare una freccia raffigurante i volti dei giovani e dei ragazzi della nostra comunità parrocchiale

Questa freccia rappresenta i giovani e i ragazzi della nostra Parrocchia. Sono loro l’esercito al servizio di Gesù. Sempre pronti ad accompagnarci durante la nostra crescita, a farci divertire e a trasmetterci l’entusiasmo che li caratterizza.


2-  Il bambino porterà all’altare una tavolozza con della tempera verde. Con un pennello intinto nel colore, il bambino colorerà un tratto della strada che va dalla nostra parrocchia a Casarsa

Il verde è il colore della pelle di Shrek, l’orco che abbiamo incontrato ieri sera durante il Musical. Come questo strano personaggio è riuscito a cambiare il proprio cuore e ad aprirsi agli altri, così noi, durante questa Missione Popolare, ci impegniamo a donare un po’ del nostro tempo per la costruzione del Regno di Dio.  

 

Tutti noi vogliamo vivere così, penso. Non è facile, ma si può fare. Basta impegnarsi un pochino ogni giorno. Possiamo cominciare subito, oggi stesso: festeggeremo Gesù che è Re vivendo questa giornata da persone limpide, vere. Tanti sorrisi sinceri verso le persone che ci sono care. Nessuna bugia dalla nostra bocca, nessuna parola amara, scortese, sgarbata: solo parole gentili, piene d'amore. Sono piccole cose, certo, ma sono i piccoli passi che ci portano ad abitare nel Regno in cui Gesù è Re.

 

 

STORIELLA

 

C'è un uomo che tiene appeso in salotto, nel posto d'onore, uno strano oggetto. Quando qualcuno gli chiede il perché di quella stranezza racconta:


Il nonno, una volta mi accompagnò al parco. Era un gelido pomeriggio d'inverno. Il nonno mi seguiva e sorrideva, ma sentiva un peso. Il suo cuore era malato, già molto malandato. Volli andare verso lo stagno. Era tutto ghiacciato, compatto! "Dovrebbe essere magnifico poter pattinare", urlai, "vorrei provare a rotolarmi e scivolare sul ghiaccio almeno una volta!". Il nonno era preoccupato. Nel momento in cui scesi sul ghiaccio, il nonno disse: "Stai attento...". Troppo tardi. Il ghiaccio non teneva e urlando caddi dentro. Tremando, il nonno spezzò un ramo e lo allungò verso di me. Mi attaccai e lui tirò con tutte le sue forze fino ad estrarmi dal crepaccio di ghiaccio. Piangevo e tremavo. Mi fecero bene un bagno caldo e il letto, ma per il nonno questo avvenimento fu troppo faticoso, troppo emozionante. Un violento attacco cardiaco lo portò via nella notte. Il nostro dolore fu enorme. Nei giorni seguenti, quando mi ristabilii completamente, corsi allo stagno e ricuperai il pezzo di legno. È con quello che il nonno aveva salvato la mia vita e perso la sua! Ora, fin tanto che vivrò, starà appeso su quella parete come segno del suo amore per me!

 

Per questo motivo noi cristiani oggi ci inginocchiamo dinanzi a quel Legno, cui si è appeso l’Amore-Gesù; per questo teniamo nelle nostre case un “pezzo di Legno” a forma di Croce... Per ricordare come si ama, e a chi dobbiamo guardare per amare senza stancarci!

 

 

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