XXXII domenica Anno B

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

8 Novembre 2009

 

Il vangelo

 

Dal Vangelo secondo Marco 12,38-44


In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

 

SPUNTI PER L’OMELIA

 

Come potete vedere, ragazzi, lo specchio che ci ha accompagnato domenica scorsa è ancora lì. Chissà cosa vorrà dirci oggi! Accanto allo specchio, però, c’è uno strano strumento che forse non tutti conoscono. È uno strumento che viene adoperato dai più grandi. Anche se non sono poi così sicuro che tutti gli adulti sappiano di che si tratta. Più tardi lo scopriremo insieme!

Concentriamo la nostra attenzione, invece, su ciò che Gesù vuole dirci nel vangelo di oggi. Per fare ciò ho bisogno del vostro aiuto.

Credo che sia capitato un po’ a tutti di comprare qualcosa da soli. Allora ditemi: che cosa si può comprare con 50 centesimi? Se avete in tasca solo e soltanto 50 centesimi, cosa potete comprare? Un gelato? Un pacchetto di figurine? Delle gomme da masticare? ... Non credo! Tutte queste cose costano più di 50 centesimi. Non si può comprare molto con soli 50 centesimi.

E se uno ha fame, molta fame, e solo 50 centesimi in tasca, che cosa può comprare? Certo, non una bistecca e neppure una pizza, però ... può comprare il pane. Un panino morbido che aiuta a tenere lontana la fame! Quindi con solo 50 centesimi posso comprare del pane. E su questo siamo tutti d’accordo.

Il Vangelo di oggi ci racconta che con 50 centesimi si può fare una cosa molto gradita a Gesù. Cerchiamo di capire come. Gesù è seduto nel Tempio ad insegnare e la gente intorno a lui si ferma ad ascoltarlo. Di fronte a lui, nel Tempio, c'è un grande recipiente in cui la gente del popolo lascia la propria offerta in elemosina. Anche noi, durante la Messa, raccogliamo le offerte per le varie attività parrocchiali.

Solo monete, perché al tempo di Gesù le banconote non esistevano e tutto il denaro era costituito da monete: d'oro le più preziose, d'argento, di rame o di ferro. Ora, immaginate la scena: entra una persona ricca e tira fuori tante monete dalla sua borsa; le lascia cadere con un gesto ampio, dall'alto, e le monete, cadendo le une sulle altre, tintinnano. Siccome sono molte, il suono è forte e tutti si voltano e si accorgono: - Hai visto quello? Hai visto quante monete ha gettato nel tesoro del Tempio? Lui sì che è bravo! Lui sì che è generoso! E chissà com'è ricco! – Questi sono i commenti  che farebbero molti: forse anche molti di noi. Gesù, dal suo punto di osservazione, vede questa scena ripetersi molte e molte volte. Sa bene che nel cuore di alcuni non c'è solo la volontà di fare l'elemosina e aiutare gli altri: c'è anche il desiderio di essere notati, ammirati, di ricevere dei complimenti. Queste persone non fanno poi una gran fatica. in fin dei conti donano ciò che è superfluo. Gesù osserva e non commenta quando i ricchi lasciano cadere tante monete nel tesoro del Tempio. Sembra quasi che non ci faccia caso, che non vi dia importanza. Poi, arriva una donna. È vedova. Lo si capisce da come è vestita. Certamente è povera e anche questo si vede subito. In tasca ha solo poche monetine diciamo 50 centesimi. Potrebbe comprarsi del pane e star tranquilla per il pranzo e la cena di quella giornata, ma ha deciso di portare anche lei la sua elemosina. Preferisce digiunare, per quel giorno, e offrire il suo piccolo dono a chi ha meno di lei. Mangerà domani, se tutto andrà bene. Per il momento, rinuncia alla sua piccolissima sicurezza. Lascia cadere nel tesoro la sua monetina, che naturalmente non fa rumore, nessuno  commenta con entusiasmo, solo Gesù si accorge del gesto della povera vedova e il suo cuore ha un balzo d'amore verso questa donna! questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere"., insegna ai suoi discepoli.

Allontanandosi, quella donna (in fretta forse per non essere derisa per la pochezza dell’offerta),  non si è nemmeno resa conto della tenerezza e dell’insegnamento ispirato in Gesù. A Gesù non interessa l'apparenza, il rumore delle monete sonanti, non gli importa dei gesti che suscitano i complimenti di chi osserva: a Lui interessa quello che c'è nel cuore, conta quanto vale il dono che viene offerto. Senza saperlo la vedova ha fatto sua la logica di Gesù, la logica del Vangelo. Chissà  quante volte anche noi senza accorgercene adottiamo la logica di Gesù senza saperlo, perché distratti da altro? O chissà quante volte agiamo spinti solo da quella frase “giusto per …”.

Sapete ragazzi qual è la logica di Gesù? Egli vuole che sappiamo condividere con gli altri ciò che abbiamo. Non deve essere, però, il nostro superfluo! Condividere qualcosa significa metterla in comunione. Oggi Gesù ci dice che per vivere una vera comunione tra noi dobbiamo condividere ciò che abbiamo.

Proprio pensando alla logica di Gesù, qualche hanno fa la nostra comunità parrocchiale ha inventato una cosa simpaticissima: la convivialità. Quella che oggi si preparano a vivere i membri dei centri d’ascolto della Missione Popolare. Quella che tanti di voi vivono con le pizze del catechismo o con la Festa dell’Oratorio e la Festa della Famiglia … Convivialità: una parola che in sé racchiude tanti significati. Il primo su tutti: è un piacere condiviso, un passo in più nel percorso che ti conduce al benessere. Questo è ciò che speriamo vivano i membri dei centri d’ascolto oggi. Questo è quello che ha vissuto la vedova deponendo i suoi due spiccioli nell’oro del tempio. Questo è quello che pensiamo abbia vissuto Gesù quando il suo sguardo si è soffermato su di lei.

Oggi vivendo insieme questa giornata di convivialità abbiamo due spiccioli da condividere: il nostro tempo, le nostre forze, capacità e doni; un sorriso, un po' di gioia con chi è nella tristezza...

Tutti possiamo suscitare l'approvazione di Gesù se scegliamo di amare i fratelli, restando, come la vedova, a mani vuote davanti a Dio dopo aver deposto in Lui tutta la nostra fiducia.

 

 

SIMBOLO

 

Un bambino porta all’altare gli specchi della lavagna luminosa.

 

Come potete vedere, accanto all’altare c’è una lavagna luminosa.

Quest’oggetto è molto usato dal laboratorio scenografia, infatti, le belle scenografie che vedete nei recital sono realizzate utilizzando questo oggetto. E’ costituito da un piano in vetro sul quale va posta la foto da proiettare. Sotto questo vetro un sistema di lampade illuminerà sufficientemente la foto che rifletterà la sua immagine nel sistema di specchi e lenti che ne consentirà la proiezione.

Lo scopo fondamentale della lavagna luminosa è ingrandire l’immagine che riproduce. La nostra idea, oggi è quella di paragonare a questi specchi, gli occhi di Dio. Mentre domenica scorsa lo specchio grande ci indicava come Dio vorrebbe vederci, questi specchi della lavagna luminosa ci indicano come Dio ci vede.

 

COMMENTO

 

 

Dovremo imparare a guardare gli altri come Gesù ha guardato la vedova; con gli occhi del suo cuore. Ogni nostra azione, anche la più insignificante agli occhi degli altri, per Gesù è importante: perché noi siamo importanti ai suoi occhi. Impegniamoci a vivere la nostra vita come gli specchi di questa lavagna riflettendo, sugli altri, l’amore che Gesù ogni giorno ci dona.

 

Molto spesso noi tutti vediamo le persone in maniera molto superficiale, quello è basso, è brutto, non ha il taglio di moda, ci limitiamo a guardarli dall’esterno. Purtroppo molte volte guardiamo anche noi stessi con questi occhi. Riflettiamo sugli altri il negativo che c’è in noi. Siamo proprio come questa lavagna luminosa riflettiamo ciò che superficialmente vediamo. Il messaggio che il Vangelo di oggi ci lancia è proprio quello di  vedere il mondo e le persone come li vedeva Gesù.

Dovremo imparare ad essere noi lo specchio di Dio come ha fatto Gesù…

 

STORIELLA

 

Un giorno Satana scoprì un modo per divertirsi. Inventò uno specchio diabolico che aveva una magica proprietà: faceva vedere meschino e raggrinzito tutto ciò che era brutto e cattivo.
Satana se ne andava in giro dappertutto con il suo terribile specchio. E tutti quelli che ci guardavano dentro rabbrividivano: ogni cosa appariva deformata e mostruosa. Un giorno, lo spettacolo che lo specchio gli offriva era così piacevole ai suoi occhi che scoppiò a ridere in modo scomposto: lo specchio gli sfuggì dalle mani e si frantumò in milioni di pezzi.  Alcuni frammenti erano più piccoli di granelli di sabbia ed entrarono negli occhi di molte persone. Queste persone cominciarono a vedere tutto alla rovescia: si accorgevano solo di ciò che era cattivo e vedevano cattiveria dappertutto. Altre schegge diventarono lenti per occhiali. La gente che si metteva questi occhiali non riusciva più a vedere ciò che era giusto ed a giudicare rettamente. Qualche pezzo di specchio era così grosso, che venne usato come vetro da finestra. I poveretti che guardavano attraverso quelle finestre vedevano solo vicini antipatici, che passavano il tempo a combinare cattiverie. Quando Dio si accorse di quello che era successo si rattristò. Decise di aiutarli. Disse: "Manderò nel mondo mio Figlio. E' Lui la mia immagine, il mio specchio. Rispecchia la mia bontà, la mia giustizia, il mio amore. Riflette l'uomo come io l'ho pensato e voluto.". Gesù venne come uno specchio per gli uomini. Chi si specchiava in Lui riscopriva la bontà e la bellezza e imparava a distinguerle dall'egoismo e dalla menzogna, dall'ingiustizia e dal disprezzo. I malati ritrovavano il coraggio di vivere, i disperati riscoprivano la speranza. Consolava gli afflitti e aiutava gli uomini a vincere la paura della morte. Molti uomini amavano lo specchio di Dio e seguirono Gesù. Si sentivano infiammati da Lui. Altri invece ribollivano di rabbia: decisero di rompere lo specchio di Dio. Gesù fu ucciso. Ma ben presto si levò un nuovo possente uragano: lo Spirito Santo. Sollevò i milioni di frammenti dello specchio e li soffiò in tutto il mondo. Chi riceve anche una piccolissima scintilla di questo specchio nei suoi occhi comincia a vedere il mondo e le persone come li vedeva Gesù: si riflettono negli occhi prima tutto le cose belle e buone, la giustizia e la generosità, la gioia e la speranza; le cattiverie e le ingiustizie invece appaiono modificabili e vincibili.

 

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