XXIX domenica Anno B

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

Domenica 18 ottobre 2009

Insieme per un VANGELO SENZA CONFINI 

 

VANGELO (Mc 10,35-45)

+ Dal Vangelo secondo Marco

 In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».                       

Parola di Dio

 

SPUNTI PER L’OMELIA

Cari ragazzi buongiorno … come state? Contenti della splendida festa che abbiamo vissuto domenica scorsa? Si..penso proprio di si. Ho visto come giocavate tutti entusiasti e come vi divertivate! Per questo motivo, credo che oggi siate più felici e più motivati a venire a Messa …

Come potete osservare, accanto all’altare, al posto della coloratissima bussola di domenica scorsa, abbiamo una mappa. Si tratta, però, di una mappa un po’ particolare. Non è quella dell’Italia e neppure quella della nostra città, Eboli: si tratta di una mappa che riproduce i confini della nostra parrocchia. Fra poco scopriremo a che cosa serve questa mappa.

Davanti all’altare, inoltre, abbiamo una frase della quale cercheremo di capire il significato: “Insieme per un vangelo senza confini”. “Vangelo senza confini” è proprio il tema dell’83a Giornata Missionaria Mondiale che si celebra oggi. Quando si parla di missione, generalmente, si pensa subito ai missionari che si recano in Africa. Questo è più che giusto. Oggi, però, la mia intenzione è parlare di un altro tipo di missione. Vi voglio svelare un segreto … che ormai non è più tanto segreto: quest’anno tutti noi faremo una missione … andiamo tutti in Africa, voi ci state? Siete pronti a partire? Sto scherzando! La missione di cui parlavo non la faremo in Africa, ma qui (indicando il cartellone con la mappa). Ed è proprio per questo che abbiamo riprodotto la mappa che riporta i confini della nostra parrocchia.

Quest’anno la nostra comunità, a distanza di dieci anni dalla prima missione popolare parrocchiale, rivivrà di nuovo quest’esperienza … I membri giovani e adulti di questa parrocchia si impegneranno a portare Gesù agli altri: in particolare a coloro che sono più vicini. Tutti siamo in questo senso missionari. Essere missionari oggi non può essere un hobby di qualcuno più fervoroso: è enorme responsabilità di tutti noi. Predicare Cristo a un fratello, ovunque, è la più grande forma di amore che si possa fare agli occhi di Dio. Noi ci impegneremo a fare ciò. Il nostro, però, deve essere un impegno serio. Un impegno che non deve pretendere il successo ma deve garantire il servizio. A tal proposito, cerchiamo di capire qual è il messaggio che Gesù ci vuole trasmettere attraverso il Vangelo di oggi. Due personaggi, che poi diventeranno discepoli di Gesù, Giacomo e Giovanni, oggi gli si avvicinano per fargli una richiesta piuttosto strana. Non ce lo saremmo mai aspettato da loro. Volevano un onore speciale, quello di sedere uno alla destra e uno alla sinistra di Gesù, nel suo regno. Loro due hanno nel cuore il desiderio di occupare i primi posti. E se ci pensate bene chi di noi almeno una volta nella vita non ha ambito ai primi posti? Nel cuore di ognuno di noi si nasconde il desiderio di essere presi in considerazione dagli altri. Ci piace contare. E questo è possibile se occupiamo i primi posti. Pensate a scuola … quanti di voi vorrebbero essere i primi della classe, i più bravi … quelli che la maestra chiama sempre? Oppure, quanti vorrebbero essere il miglior calciatore o la migliore ballerina del proprio corso? Gesù però ci dice una cosa molto importante: solo chi è disposto a donare la vita, a servire, a morire per gli altri; è degno di occupare i primi posti. Gesù pensa al servizio, Giacomo e Giovanni al successo.

Così si presenta Gesù. Sono venuto per servire. La più bella definizione di Dio. Dio al servizio dell'uomo. Gli uomini servono degli uomini, Dio invece serve l'uomo: è al suo servizio. Tutti i cristiani dunque sono chiamati a servire e non ad essere serviti. Gesù ci fa capire che Dio da onnipotente si è fatto impotente per Amore. Si è messo al nostro servizio. Il potere viene tradotto con servizio: un potere per gli altri, non sugli altri. Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Questo significa che potete anzi dovete impegnarvi ad essere i più bravi a scuola però dovete imparare a mettere al servizio dei vostri compagni, un po’ meno bravi, le vostre capacità. Questa è la strada per raggiungere il Paradiso: mettersi al servizio degli altri.

Scopriamo allora quali sono i simboli di oggi:

1-      Il bambino porterà all’altare una freccia raffigurante i volti delle persone che hanno fatto una scelta di vita consacrata nella nostra comunità, e verrà posta sulla strada che va nella direzione del primo centro d’ascolto (Sant’Andrea - Epitaffio)

Questa freccia è il nostro impegno ad essere missionari uniti per un vangelo senza frontiere, a partire da chi ha già consacrato la Sua vita a Dio, noi tutti entreremo nelle case degli altri a portare un colore diverso alle loro vite facendoci conoscere.


2-  Il bambino porterà all’altare una tavolozza con della tempera azzurra. Con un pennello intinto nel colore, il bambino colorerà un tratto della strada che va dalla nostra parrocchia all’Epitaffio

L’azzurro è il colore che contornava la veste di Madre Teresa di Calcutta, la piccola grande donna che ha donato totalmente la sua vita al servizio degli altri, vivendo come una matita nelle mani di Dio … così noi vogliamo vivere questa nostra missione imparando ad essere matite nelle mani di Dio.

 

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