II Quaresima

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SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

Domenica 20 marzo 2011 - II DOMENICA DI QUARESIMA

 

IL VANGELO

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore

 

SPUNTI PER L’OMELIA

 

Che bello il Vangelo che abbiamo appena ascoltato e che ci racconta l'episodio della Trasfigurazione di Gesù! È un momento davvero speciale nella vita di Gesù ed è prezioso, per noi, rileggerlo proprio ora, che stiamo muovendo i primi passi nel cammino di questa Quaresima. La Parola di Dio di domenica scorsa, raccontandoci dei quaranta giorni di Gesù nel deserto, tentato dal diavolo; ci ha ricordato che tutti sperimentiamo la tentazione. È così e non dobbiamo stupircene! Tuttavia, proprio attraverso l’esempio di Gesù, abbiamo capito che, di fronte ad ogni tentazione, ci è data la possibilità di dire di no. Chi è che ci aiuta? Lo Spirito Santo (cioè Dio) ci da la forza di combattere contro le tentazioni e di vincerle.

Ma, domenica scorsa, ha avuto anche inizio il completamento della nostra macchina del tempo. Nel corso di queste domeniche di quaresima, infatti, aggiungeremo, alla nostra macchina, tutti gli elementi che le consentiranno di partire e percorrere un fantastico viaggio nel tempo. La prima domenica di quaresima è stata la volta della chiave magnetica (Spirito Santo), attraverso la quale aprire il portello della nostra macchina (il nostro cuore).

Ed oggi? Che cosa vuol suggerirci il Vangelo di questa domenica? Con gli occhi della mente e del cuore, possiamo andare anche noi sul monte, insieme a Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, per rivivere questo attimo meraviglioso della Trasfigurazione. Ma cosa vuol dire che Gesù si trasfigura? Vuol dire che Pietro, Giovanni, Giacomo, non vedono più solo il volto umano del loro Maestro, ma vedono anche il suo volto divino, vedono il suo essere davvero Figlio di Dio. La trasfigurazione è vedere cose che non si possono vedere con gli occhi  umani e che si possono vedere solo con il cuore. Per intenderci meglio: vi siete mai innamorati o presi una cottarella per qualcuno? Oppure qualcuno a cui volete bene vi ha fatto un complimento? Avete mai osservato una mamma che guarda il proprio bimbo giocare? Se avete mai avuto la percezione di camminare tre metri sopra il cielo allora potrete capire il Vangelo di oggi! Proviamo a pensare come si saranno sentiti in quel momento i tre apostoli! Son saliti tranquilli tranquilli sul monte e hanno visto Gesù cambiare di aspetto, diventare tutto luminoso. Hanno visto veramente il volto di Dio. Mentre se ne stavano senza fiato, ecco comparire Mosè ed Elia... e non è ancora finita! Dal cielo giunge la voce di Dio Padre: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". Quello che già aveva detto con forza, subito dopo il Battesimo di Gesù al Giordano, ecco che Dio Padre lo ripete ancora: "Questo è il mio amatissimo Figlio! È lui la mia gioia! Ascoltatelo!" Le emozioni, per i tre apostoli, sono davvero troppe e il Vangelo ci dice che cadono, nascondendo il volto a terra, quasi per non vedere più nulla! Sono esterrefatti, felici, e forse anche un po’…impauriti per il mistero che davanti a loro si è manifestato. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: Alzatevi e non temete". Gesù si avvicina pian piano, li rassicura, li tocca, quasi come una carezza lieve, perché non siano più spaventati, e, addirittura, dice loro di non raccontare nulla di quello che hanno visto e udito, fino alla sua risurrezione. Ma quanto è stato bello per quei tre stare lì con Gesù, Pietro, lo dice apertamente: "Signore, è bello per noi essere qui!". È bello essere sul monte della trasfigurazione, il Tabor, che significa "principio di luce". Proprio quella luce che ci avvolge e cambia il nostro modo di vedere e percepire le cose. Quella luce che ci invita a trasfigurarci, e permettere agli altri di riconoscere in noi il volto di Gesù. Abbiamo bisogno di incontri, di esperienze, di persone che ci mostrino quello che siamo, che ci facciano vedere la luce che c'è in noi, la forza, le risorse e i tesori che sono sepolti nella terra della nostra vita. È proprio la luce della trasfigurazione che mi fa venire in mente il simbolo di oggi. Scopriamo qual è?

 

SIMBOLI

 Il bambino porterà all’altare il faro simbolo della luce
 

Commento

La luce che avvolge i discepoli cambia il loro modo di vedere ogni realtà umana, da quel momento vedranno con gli occhi di Dio. È con questi stessi occhi che Gesù ci invita a guardare il mondo che ci circonda e con la luce della trasfigurazione ci chiede di cambiarlo in meglio.

  

STORIELLA

 

Continua a suonare (Bruno Ferrero)

Volendo incoraggiare il proprio bambino a fare progressi nel suonare il pianoforte, una madre portò il proprio piccolo ad un concerto di un famoso concertista. Dopo essersi seduta, la madre vide un’amica nella platea e andò a salutarla. Il piccolo, stanco di aspettare, si alzò, attraversò la sala ed arrivò davanti ad una porta su cui c’era scritto: “Vietato entrare”. Quando le luci si attenuarono e il concerto stava per iniziare, la madre ritornò al suo posto e vide che suo figlio non era più là. All’improvviso il sipario si aprì e le luci furono puntate sul grande pianoforte al centro del palcoscenico. Sgomenta, la madre vide suo figlio seduto tranquillamente davanti al pianoforte mentre suonava il motivetto: “Mambrú andò alla guerra”. A quel punto, il grande maestro fece la sua entrata, si recò velocemente al piano e sussurrò all’orecchio del bambino: “Non smettere, continua pure a suonare”. Quindi il concertista stese la mano sinistra e cominciò a suonare la parte del basso. Poi pose la mano destra vicina a quella del bambino e vi aggiunse un bell’accompagnamento musicale. Entrambi, il vecchio maestro e il piccolo apprendista, trasformarono così una situazione imbarazzante in un evento fortemente creativo. Il pubblico ascoltò emozionato.

Così vanno le cose quando si è con Dio. Quando ci si lascia avvolgere dalla sua luce. Ciò che possiamo ottenere con le nostre forze, facciamolo il meglio che possiamo  e con l’aiuto delle mani del Maestro, le opere della nostra vita saranno veramente melodiose. La prossima volta che decidi di fare qualcosa di grande, ascolta attentamente. Potrai udire la voce del Maestro che sussurra al tuo orecchio: “Non ti fermare, continua a suonare”. Senti le sue braccia amorose attorno a te. Senti che le sue forti mani stanno suonando il concerto della tua vita. Ricorda, Dio non chiama i dotati. Dota coloro che egli chiama. Che qualcuno suoni nella nostra vita è un privilegio. Suonare nella vita di qualcuno è un onore. Aiutare gli altri a fare della loro vita una melodia è un piacere indescrivibile. A tal proposito vorrei richiamare la vostra attenzione su delle persone che hanno realizzato nella loro vita proprio questa stupenda melodia per il Signore. Persone che la Chiesa ci invita a ricordare, con la preghiera e con il digiuno, giovedì 24 marzo. Sto parlando dei missionari martiri: uomini e donne che seguendo il loro ideale più grande (Gesù Cristo) sono giunti fino al sacrificio più estremo solo per amore.

 

 

PREGHIERA

 

Signore noi ti ringraziamo, perché portando con te

i tuoi tre amici hai voluto riunire, lì sul monte Tabor,

tutti noi alla tua presenza.

Fa tacere in noi tutte le altre voci all’infuori della tua.

Apri, per mezzo del tuo Santo Spirito, i nostri cuori alla tua verità;

allontana la paura di essere condannati dalla tua Parola

senza mai averla conosciuta fino in fondo;

accettata senza averla mai compresa e amata fino in fondo.

 

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