Eusebio da Eboli

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Padre Eusebio da Eboli

di Paolo Sgroia

 

Padre Eusebio nacque ad Eboli tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, di lui purtroppo abbiamo poche notizie. Appartenente ad una delle principali famiglie ebolitane è avviato alla vita ecclesiastica fin da giovinetto. È consacrato sacerdote dall’Arcivescovo di Salerno, Card. Federico Fregoso de Campo. Nel suo ministero che lo teneva sempre a contatto con la vita nel mondo, un giorno passando vicino ad una chiesetta officiata dai frati Cappuccini, è colpito dal loro modo di recitare le lodi: la loro voce era dolce, devota e ardente.

Padre Eusebio, dopo un periodo di discernimento spirituale, decise di lasciare l’abito sacerdotale secolare per indossare il ruvido saio francescano, nell’anno in cui governava la Provincia dei Cappuccini, padre Tullio, ossia tra il 1530 ed il 1537.

Il suo primo atto fu di vivere la piena povertà, predicata da S. Francesco, cosa che gli riuscì subito bene; il frate ebolitano si distinse anche nella virtù della purezza: le sue parole dimesse, i gesti composti, lo sguardo raccolto, il volto pudico emanavano in lui profumo soave di verginità. Ma tante altre virtù erano innate in padre Eusebio come l’obbedienza, la sottomissione, l’umiltà e il disprezzo di se stesso, la semplicità, la pazienza e la carità.

Virtù che lo distinsero a tal punto che fu nominato dai superiori guardiano di diversi conventi, poi Definitore ed infine capo della Provincia Monastica di S. Girolamo, fondata da padre Tullio nel 1530 per incarico di padre Ludovico da Fossombrone, formata dai Cappuccini di Basilicata uniti a quelli della Puglia fino al 1560.

Negli annali dell’Ordine a proposito di padre Eusebio così si legge:

“Padre Eusebio da Eboli – della Provincia di San Girolamo – quinto moderatore – eletto l’anno di grazia 1549 – amatissimo della regolare osservanza – visse fino a tarda età – degno di lode”.

Il Cappuccino ebolitano governò in modo esemplare la Provincia Monastica, egli fu molto premuroso verso i deboli, ma anche forte con i frati tiepidi. Cercò in tutti i modi di portare gli uomini a Cristo, specialmente con la sua testimonianza di vita. Spinto dagli esempi dei primi padri egli durante l’inverno non si accostava mai al fuoco, e quando girava in visita per la Provincia Monastica, indossava un abito logoro e camminava a piedi scalzi anche se trovava neve abbondante.

Per le sue virtù e il suo esempio padre Eusebio aveva un forte ascendente verso i religiosi a lui affidati e le sue parole d’incoraggiamento e incitamento furono messi subito in atto, a tal punto che durante il suo periodo di governo, la Provincia si mise in luce per i suoi frutti spirituali.

Di padre Eusebio, purtroppo, non conosciamo né la data della morte né il luogo dove fu sepolto.

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