Antonio Romano

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Il Beato Padre Antonio Romano

di Paolo Sgroia

 

Padre Antonio Romano nasce in Eboli nel 1471 ed è battezzato con il nome di Nicola. La famiglia Romano è una delle più antiche e nobili di Eboli; nel 1477 Tomaso è giudice annuale; Giulio è frate conventuale e poi parroco della chiesa di S. Lorenzo in Eboli. Il padre Giovanni è governatore del feudo di Agropoli; la madre Caterina de Ligorio, appartiene anche lei ad un’antichissima e illustre famiglia ebolitana; da un ramo di questa famiglia trapiantato a Napoli nasce il Dottore della Chiesa Sant’Alfonso de Liguori.

Padre Antonio indossa l’abito dei Padri Minori Conventuali nel convento di San Francesco di Eboli. Della sua vita purtroppo non si conosce molto se non le sue virtù, le sue estasi e i suoi miracoli. È devotissimo della Madonna del Castello che si venera nella chiesa omonima posta sopra i monti di Eboli, ora diruta; nelle sue visite durante le orazioni, i fedeli lo vedono spesso cadere in estasi, quando gli si manifestano le visioni celesti della Beatissima Vergine Maria con il Bambino Gesù tra le braccia e vari Angeli. In quei momenti vari uccelli interrompono il volo per girargli intorno, accompagnando con il cinguettio le apparizioni celesti.

Padre Antonio riceve anche il dono della profezia tanto da predire in una sua predica tenuta alla vigilia dell’Annunciazione di Maria, il giorno della sua morte, che avviene puntualmente sei giorni dopo a Roscigno il 30 marzo 1527. La stanza dove egli muore è invasa in quel momento da una intensa luce celestiale.

Il corpo del fraticello sepolto nell’antica  chiesa di Roscigno detta il “Il Cappellone” si conserva intatto per lungo tempo, e presso la sua tomba spesso avvengono anche fenomeni straordinari. Nelle cronache dei Padri Conventuali che si conservano a Roma e a Napoli, il Frate ebolitano è illustrato dagli scrittori Minoriti con il titolo di Beato, come appare in due incisioni tra cui una è un frontespizio del 1743 conservato nell’Archivio di Stato di Salerno, dove è raffigurata la Madonna del Castello con al lato sinistro nella parte inferiore l’immagine di Padre Antonio Romano con il titolo di teologo e Beato. Nella didascalia della stampa tradotto dal latino si può leggere: “Il padre maestro Antonio Romano di Eboli, dell’Ordine dei Minori Conventuali,  uomo semplice, retto, umile, osservante singolare della verginità perpetua, il quale visitando frequentemente la chiesa dedicata alla Vergine presso Eboli, si estasiava celestialmente per le varie apparizioni della Madre di Dio e degli uccelli che gli svolazzavano intorno e lo accompagnavano con continuo e dolce canto. Fu celebre per il dono della profezia e molto tempo prima predisse il giorno della sua morte al popolo presso il quale predicava. Morì in Roscigno nel Regno di Napoli con grande gloria per santità e miracoli, il 30 marzo 1527”.

In Eboli dobbiamo appurare che, purtroppo, non esiste nessun tipo di devozione per questo Beato ormai dimenticato da tutti.

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